L’appello dei soci Coop ai candidati sindaco

I soci prestatori delle Cooperative Operaie chiedono risposte e chiarezza. Anche ai candidati sindaco. A loro, istituzioni e partiti è stata indirizzata la lettera sottoscritta da vari soci prestatori e sostenuta da una raccolta firme avviata lo scorso 17 marzo (giorno in cui il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello aveva incontrato una delegazione di soci prestatori promettendo loro un incontro con l’avvocato liquidatore Maurizio Consoli in presenza di un rappresentante regionale). «Con questa missiva è nostro desiderio ricordare a codesta spettabile Istituzione che un nutrito numero di cittadini aveva a suo tempo riversato nelle casse delle Cooperative Trieste, Istria e Friuli un congruo capitale, frutto di una vita di lavoro e sacrifici, atto a consolidare un certo risparmio, ma anche con il nobile intento di sostenere il lavoro e creare una certa stabilità economica sul territorio. A tale riguardo, la garanzia per noi soci prestatori si identificava nel compito di vigilanza sostenuto dalla stessa Regione sui bilanci della società», parte lo scritto. «Chi aveva il dovere impellente di controllare e vidimare gli stessi bilanci non ha eseguito tale compito con la dovuta perspicacia e autorevolezza o ha volutamente ignorato il fatto e ora 17.000 cittadini traditi, truffati e indignati, aspettano giustizia», rileva la lettera. I soci chiedono «che al momento vengano tralasciati gli aspetti burocratici, gli iter esecutivi farraginosi che allungano i tempi e offrono mille scappatoie ai colpevoli. I rappresentanti delle Istituzioni e le forze politiche chiamate in causa, se in tutta coscienza non si ritengono responsabili, allora che si schierino dalla parte di chi li ha sostenuti in tempo di elezioni, di chi ha creduto in loro e purtroppo ora sta vivendo questa fase della propria esistenza con estrema sofferenza, non solo di natura economica! Con tale concertazione si potrà trovare la giusta soluzione a questo misfatto e restituire ai legittimi proprietari quanto dovuto». Il testo sottolinea poi: «Ora più che mai è necessaria una presa di responsabilità, sono necessarie proposte e risposte concrete. Non ci interessa lapidare alcuno. Ma chiediamo politiche che tutelino lavoro, risparmio e giustizia, come la nostra Costituzione dichiara e che i rappresentanti delle Istituzioni, pagati con i soldi dei cittadini, svolgano il lavoro al quale sono preposti».
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