L'Ascom: una galleria in corso del Popolo

Una copertura in plexiglass della strada prevista dal progetto per il futuro «Centro di via»
Trasformare le vie del centro in un centro commerciale all’aperto. È questa la finalità dello studio sui Centri di via che l’Ascom di Monfalcone e il Comune stanno predisponendo, secondo delle linee-guida ben precise. Negozi, dunque, «consorziati» per area e collegati da un particolare arredo urbano. A Monfalcone i centri commerciali all’aperto potrebbero sorgere in aree che appaiono ben definite: corso del Popolo, ad esempio, e la zona pedonale di piazza Cavour. Il progetto dell’Ascom monfalconese, guidata da Glauco Boscarolli, non si limita a una collaborazione «tecnica» tra i negozi interessati. Va oltre, con scelte anche coraggiose. Prima fra tutte quella di creare la prima «galleria» di Monfalcone, coprendo con una struttura in plexiglass o in vetro un tratto delle vie più adatte a ospitare il Centro di via, prima fra tutte il corso del Popolo. Una delle vie più antiche di Monfalcone, peraltro sprovvista di portici e ripari per i pedoni, potrebbe diventare la prima galleria cittadina con una copertura in grado di trasformarla in uno spazio protetto e fruibile quindi anche con la pioggia o con il freddo. Di fatto, con questo accorgimento, poco differenzierebbe l’insieme dei negozi del corsi da un normale centro commerciale.


E sarebbe proprio la «galleria» a caratterizzare i progetti resentati al vaglio della Regione dall’Ascom monfalconese e dal Comune. Quali sarebbero le vie interessate? Sicuramente, vie importanti per il commercio, abbastanza strette da poter essere interessate da una copertura e circondate da case alte almeno due piani per consentire un’altezza sufficiente alla struttura. Insomma, l’identikit perfetto di corso del Popolo e di via Battisti, ad esempio. Una scelta senz’altro coraggiosa e interessante che pone però un problema. Se via Battisti è già chiusa al traffico, corso del Popolo non lo è ancora. E la realizzazione di una copertura, abbinata a un particolare arredo che unisce tra loro i vari esercizi commerciali richiederebbe sicuramente una sua chiusura al transito delle auto. Gli esempi che sono stati portati durante il convegno sui Civ realizzato al Comune di Monfalcone, infatti, hanno parlato chiaro: una volta delimitata la zona e deciso che cosa vi verrà realizzato, servirà dotarla di apposito arredo urbano: fontanelle, panchine, aree verdi, proprio come le piazzette interne dei centri commerciali di grandi dimensioni.


Insomma l’idea che il Comune e l’Ascom stanno portando avanti va in questa direzione. Resta da capire cosa ne pensano i diretti interessati, cioè i commercianti - specie quelli di corso del Popolo -. Soprattutto sulla prospettiva di pedonalizzare il corso del Popolo, una scelta che da anni viene ipotizzata ma che finora non ha trovato attuazione anche per l’opposizione di molti negozianti che temono, in questo modo, di essere ulteriormente emarginati. Per il momento i progetti dei «Centri integrati di via» sono stati inviati alla Regione che dovrà valutarli ed eventualmente approvarli e sostenerli con un finanziamento per lo studio di fattibilità. In tutto, la Regione ha messo in campo due bandi e due finanziamenti: il primo dedicato ai Comuni e dell’importo di 530mila euro, il secondo ai Cat, i Centri di assistenza tecnica che nel nostro territorio sono in pratica l’Ascom, dell’importo di quasi 800mila euro. Costituire i Civ però è una procedura complessa: sono enti che operano entro una ben delimitata area territoriale, e giuridicamente sono delle vere e proprie società di capitale, tanto che, nelle altre esperienze portate avanti in Italia, per realizzarle è stato necessario un atto notarile.

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