L’asticella dell’affluenza ai seggi fissata a quota 9mila elettori. “Guerra” sui budget

Servono i grandi numeri, sia all’uno che all’altro candidato. Francesco Russo e Roberto Cosolini per le primarie del 6 marzo puntano a superare, e di molto, l’affluenza dell’ultima edizione. «Avevano...

Servono i grandi numeri, sia all’uno che all’altro candidato. Francesco Russo e Roberto Cosolini per le primarie del 6 marzo puntano a superare, e di molto, l’affluenza dell’ultima edizione. «Avevano partecipato in 4.500? Per questa volta spero siano almeno il doppio e credo che lo speriamo tutti e due», ha riflettuto il sindaco. «Assolutamente sì», ha confermato il senatore. Le spese per la campagna elettorale, per entrambi, saranno ridotte al minimo. Diecimila euro, calcola Russo, quasi nulla Cosolini. «Credo che il contatto diretto e il dialogo con i cittadini sia l’unica campagna elettorale possibile in quindici giorni», ha detto il sindaco. «Spenderò per noleggiare qualche sala perché nessuno te la dà gratis, non per altro credo. Le vicende che sono accadute dimostrano che siamo molto lontani dall’idea che nel tempo si sia mantenuto un blocco monolitico che si chiama partito – ha osservato – quindi partiamo in una corsa aperta al di là dei supporter dell’uno e dell’altro e delle rispettive platee. Il bello di questa sfida democratica è che deciderà la gente. In ogni caso – ha auspicato Cosolini – chi vincerà poi potrà contare sul leale sostegno dell’altro».

È Russo a dover rincorrere per conquistarsi visibilità tra i cittadini, su cui il sindaco può già contare in virtù del suo ruolo di primo piano. «Il segretario regionale del partito, quello provinciale, i parlamentari, gli assessori, i consiglieri regionali, la vicesegretaria nazionale – ha ripercorso il parlamentare – sono tutti con Roberto Cosolini. Ma la base mi accompagna ed è evidente dalla partecipazione di ieri (domenica pomeriggio all’hotel Nh, ndr). Ma sui soldi da investire – ha precisato il senatore del Partito democratico – dico che è giusto che si spenda poco, anche per questo rimango contrario al fatto di domandare due euro alla gente e lo chiederò fino all’ultimo momento, non mi stancherò di ripeterlo. La benzina della mia campagna elettorale sarà la partecipazione dei tanti giovani, come si è visto. Tra qualche sala, volantini e pullman per il tour sulla Città metropolitana - conclude il parlamentare dem -, comunque starò nei diecimila euro». (g.s.)

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