L’Azerbaigian vuole la baia di San Simone

Un fondo di investimenti punta all’acquisto dell’omonimo centro turistico e dell’hotel Salineri. In corsa anche la croata Valamar
Di Mauro Manzin

ISOLA. Nuovi proprietari in arrivo per gli hotel San Simone e Salineri nei pressi di Isola. Dopo che lo scorso febbraio l’hotel Metropol di Portorose è stato acquistato dalla società croata Cavtat di Ragusa (Dubrovnik) e lo scorso settembre è finito in mani serbe il più prestigioso albergo del Litorale sloveno, il Kempinski Palace sempre di Portorose, adesso a passare di mano saranno anche i due complessi turistici di Isola. Il San Simone e il Salineri, infatti, devono essere venduti dall’attuale proprietario, la società Hoteli Bernardin di Pirano, nell’ottica del piano di ristrutturazione sottoscritto con le sette banche creditrici e valido fino a marzo del 2018.

In verità il San Simone era finito sul mercato già l’anno scorso ma poi non si è fatto più nulla, in pratica per la mancanza di un acquirente. All’epoca il valore del complesso turistico di San Simone era stato stimato in 13,5 milioni di euro, mentre il Salineri veniva messo in vendita per 8 milioni di euro.

Secondo le informazioni del quotidiano di Lubiana Dnevnik, il Comitato di controllo di Hoteli Bernardin ha ricevuto delle manifestazioni di interesse per l’acquisto del San Simone e del Salineri. A muoversi è stata la società turistica croata Valamar che per i due complessi sarebbe disposta ad offrire 20 milioni di euro. Ma interesse sarebbe stato manifestato anche da un fondo di investimenti dell’Azerbaigian. Il Comitato di controllo di Hoteli Bernardin esaminerà le offerte vincolanti il prossimo mese di giugno.

A dire il vero i vertici della società Hoteli Bernardin negli ultimi mesi non sono molto favorevoli alla vendita dei due complessi turistici di Isola, non fosse altro per i buoni numeri che le strutture hanno fatto segnare. È stato registrato, infatti, un più 15% di presenze rispetto allo scorso anno. Ma se si vanno a esaminare i bilanci di Hoteli Bernardin allora si vede che la vendita del San Simone e del Salineri è assolutamente indispensabile e indilazionabile. Secondo gli ultimi dati resi pubblici, infatti, la società di Pirano aveva al 31 dicembre del 2014 debiti a lungo termine per 47 milioni di euro, e per altri 5,5 milioni a breve termine. Dunque, per evitare il collasso, è chiaro che Hoteli Bernardin deve rientrare dal rosso di bilancio cercando contemporaneamente di mettere in atto una politica aziendale in grado di garantire un rilancio delle proprie attività turistiche e di accoglienza.

Per quanto riguarda il San Simone e il Salineri, si tratta di due location “minori” lungo il Litorale sloveno ma forse delle due con maggior fascino, sia per quanto riguarda la costa, sia per quanto riguarda la propria ubicazione. Se opportunamente rilanciati, potrebbero diventare una sorta di fiore all’occhiello del turismo sloveno.

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