Le forze armate fanno breccia tra gli studenti

«Lo stereotipo dello psicologo? Colui che si fa gli affari degli altri. E invece il professionista che ho ascoltato ha posto tale figura in modo diverso». Ha esordito così il diciottenne Davide, all’ultimo anno dell’Oberdan, parlando della presentazione della professione di psicologo, una delle tante illustrate alla tre giorni “Fiera delle professioni” conclusasi ieri alla Camera di commercio, che con Aries la organizza da ormai sette anni assieme all’Ufficio scolastico regionale, per aiutare gli studenti dell’ultimo anno delle 17 scuole superiori triestine (licei e istituti) a scegliere che cosa fare da grandi.
Davanti ai 51 esponenti di molteplici ordini, collegi professionali e associazioni di categoria presenti, dagli avvocati ai funzionari di enti comunali, ieri circa 300 alunni dei licei Oberdan, Prešeren e Galilei si sono mostrati quasi tutti convinti, comunque, che continueranno a studiare, poiché sanno che il liceo non prepara ad alcuna professione. Non ancora però decisi su quale via intraprendere, i ragazzi di Oberdan e Prešeren hanno palesato in 67 un interesse preponderante per le forze armate, in 46 per il commercio e per le materie scientifiche. I primi due settori non sono stati così tanto in voga invece tra i giovani dello scientifico Galilei, indirizzati solo verso il terzo. Nessuno del Galilei pare davvero intenzionato a intraprendere infatti la carriera militare, forse solo una ragazza. Nemmeno il figlio di un carabiniere, causa anche «la selezione più severa». Pure i giornalisti hanno fatto un buon numero: 35 i partecipanti di Oberdan e Prešeren all’incontro tenuto da Cristiano Degano, presidente dell’Ordine dei giornalisti Fvg. «Ho spiegato l’accesso alla professione - racconta Degano - consigliando di intraprendere la carriera di professionista attraverso la via accademica. Ho detto fin da subito che è un bellissimo lavoro, ma è in crisi come altri settori». E anche il giornalista Mattia Assandri sa che i ragazzi sono al corrente che le notizie passano per social network e web. E gli architetti? A seguire, nella classifica del gradimento. Pochi dell’Oberdan-Prešeren invece gli interessati agli enti locali, tanti quelli del Galilei invece, sparuti in tutti e tre i licei coloro che diventerebbero artigiani.
Martedì invece era stata la volta degli istituti e dei licei Petrarca e Carducci. Il picco di curiosità si è dimostrato anche qui per forze armate, poi per ingegneri, fisioterapisti, architetti e psicologi, abbastanza per enti locali, azienda sanitaria, avvocati e geometri. Interesse inferiore per medici e commercio. Qualcuno ha colto l’occasione per coniugare diverse esperienze. «Vorrei studiare biomedica e quindi ho seguito medicina e ingegneria», afferma Francesca. Entusiasta il presidente della Cciaa, Antonio Paoletti: «Vedere con quanta attenzione i ragazzi affrontano un tema importante come quello della scelta del percorso post diploma - ha affermato - è molto bello, soprattutto perché da sempre la Cciaa è vicina ai giovani».
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