Le richieste di Lucinico al Comune in un’assemblea

A Lucinico il tempo sembra essersi fermato. E non in senso positivo, s'intende, per l'atmosfera antica o le tradizioni che resistono. Ma perché, piuttosto, passano i mesi e gli anni, e i problemi...

A Lucinico il tempo sembra essersi fermato. E non in senso positivo, s'intende, per l'atmosfera antica o le tradizioni che resistono. Ma perché, piuttosto, passano i mesi e gli anni, e i problemi sembrano essere sempre lì, sempre gli stessi. Irrisolti. Viene da pensare questo scoprendo l'ordine del giorno dell'assemblea pubblica che la locale associazione di quartiere “Lucinis” organizza per la serata di giovedì prossimo, negli spazi del Centro civico. Un elenco di tematiche e di questioni che sembra, di fatto, “fotocopiato” da quelli degli anni passati. Anche nelle parole del presidente dell'associazione di quartiere (e già numero uno del Consiglio circoscrizionale) Giorgio Stabon si legge una sorta di amara rassegnazione. «Parleremo ancora una volta di tutte quelle cose che sembrano non riuscire a cambiare, qui a Lucinico, e in particolare della situazione che si è venuta a creare negli ultimi 2 anni, e che è ancora cristallizzata – dice Stabon -. Da quando sono stati cancellati i Consigli di quartiere noi proseguiamo l'attività come sospesi, in attesa di qualcosa, che però non sta arrivando. La gente continua a rivolgersi a noi, e a me in particolare qui a Lucinico, per presentare le sue istanze e i problemi del quartiere, ma purtroppo ho la sensazione che l'amministrazione comunale non abbia più la voglia di ripristinare i consigli circoscrizionali». Ecco allora che una delle questioni più spinose resta quella del futuro del centro civico, che di fatto non può essere assegnato all'associazione di quartiere gratuitamente, ma che la stessa non ha comprensibilmente i soldi per affittare. «Il sindaco Romoli ha detto che stanno facendo delle valutazioni per risolvere la situazione – dice Stabon -. Sta di fatto che da due anni ormai noi stiamo gestendo e mantenendo in piedi la struttura del centro civico di tasca nostra, con una forma di volontariato, dando una grossa mano all'amministrazione che a questo punto si ritroverebbe invece con un edificio in disuso e in decadenza». Ma non basta. Sicuramente giovedì si parlerà anche della 56 bis, telenovela senza fine della storia recente di Gorizia e Lucinico, dell'illuminazione e delle condizioni di strade e marciapiedi. «Per il momento la nostra attività va avanti grazie al volontariato – dice Stabon -, e con l'aiuto di qualche amico che ci sostiene economicamente per piccoli interventi e lavori. Ma di certo non abbiamo più la forza e le risorse che potevamo avere in passato». (m.b.)

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