Le tasse fruttano 21 milioni E i canoni ne portano 16

Gli introiti fiscali sono cresciuti dello 0,5 per cento rispetto all’anno precedente Ancora da incassare una quota a seguito di procedure giudiziarie in corso
Foto BRUNI TRieste 29 09 10 Scalo Legnami
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Nel corso del 2015 l’Autorità portuale ha incassato oltre 16 milioni di euro di canoni e oltre 21 milioni in tasse portuali e di ancoraggio. Anche questi dati si evincono dalla relazione annuale.

«Il totale delle fatture emesse per le occupazioni demaniali (atti formali, licenze e occupazioni temporanee) di competenza del 2015 ammonta a 16.370.879,75 euro. Alle stesse sono state associate - si legge nel rendiconto - note di credito per complessivi 2.176.740,17 euro (per riconoscimento investimenti, riduzione canone straordinaria per deposito caffè o legname, ecc.)».

Si fa rilevare anche che «i canoni demaniali, che devono essere corrisposti in via anticipata, vengono aggiornati all’Istat nella misura stabilita con decreto del ministro dei Trasporti, e vengono fatturati 15 giorni prima del 31 dicembre per consentire al concessionario di effettuare il pagamento del canone annuale in maniera anticipata, considerato che il pagamento della fattura deve essere effettuato, per non incorrere negli interessi di mora, entro 15 giorni dalla data di spedizione della stessa. I canoni demaniali ancora da riscuotere - si precisa - ammontano complessivamente a 2.158.779,26 euro e sono dovuti principalmente a piani di rientro in corso e a procedure giudiziarie».

A garanzia dell’osservanza degli obblighi assunti, viene richiesto ai concessionari di costituire una fideiussione che non può essere inferiore a due annualità del canone. In caso di mancato pagamento vengono avviate le procedure di sollecito, l’eventuale escussione della cauzione e/o altre azioni legali dirette al recupero del credito». Si cita anche un caso specifico: «Nel 2015, a seguito di apposita transazione, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha versato all’Autorità portuale di Trieste la somma complessiva di 1.330.203,80 euro corrispondente ai ratei di canone maturati (e sino a tale annualità non corrisposti) per una concessione demaniale marittima assentita al medesimo Ente».

Ancora più sostanziose, corrispondenti come detto a oltre 21 milioni di euro, le entrate per tasse distinte tra tassa di ancoraggio, tassa portuale e altre tasse o addizionali. Il conto consuntivo evidenzia le seguenti somme accertate per l’anno 2015: gettito della tassa portuale 10.142.061,32 euro, gettito della tassa di ancoraggio 11.201.392,37 euro, tassasupplementare di ancoraggio 181.745,38 euro. Il totale per l’anno scorso ammonta dunque a 21.525.199,07 euro.

«Rispetto all’anno precedente - annota la relazione dell’Authority - si rileva un modesto scostamento positivo. I complessivi maggiori accertamenti per 98.738,58 euro, corrispondenti a un aumento dello 0,5% circa, sono connessi essenzialmente all’andamento dei traffici, essendosi concluso il programmato adeguamento dell’ammontare delle tasse portuali e di ancoraggio ai sensi del dpr. 28 maggio 2009, n.107, regolamentato dal Decreto Interministeriale del 24 Dicembre 2012, con cui si scaglionava l’aumento delle aliquote nelle annualità 2013 e 2014». (s.m.)

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