Lettere dal fronte di un soldato austriaco

FOGLIANO. Dopo aver stampato il volume “ Morire a vent’anni”, che ospita le lettere di un soldato della provincia di Novara morto appunto a vent’anni sul Carso, la collana storica dei Sentieri di...

FOGLIANO. Dopo aver stampato il volume “ Morire a vent’anni”, che ospita le lettere di un soldato della provincia di Novara morto appunto a vent’anni sul Carso, la collana storica dei Sentieri di Pace si amplia, dando alle stampe un secondo libro, un taccuino e lettere dal fronte di un soldato dell’Impero austroungarico, un uomo di quarant’anni, un artigiano calzolaio anche lui caduto sul fronte del Monte San Michele nell’ottobre 1915.

La scelta di presentare gli scritti di guerra dei soldati non è certamente casuale e risponde all’esigenza di rappresentare, del conflitto, il punto di vista e i sentimenti di uomini coinvolti in prima persona nei combattimenti. «Stasera andremo in fuoco, Iddio me ne guardi», questo il titolo della raccolta di lettere. Lettere indirizzate alla moglie, alla cognata e ai figli, scritte con estrema spontaneità e raccontando momenti dei primi mesi del conflitto, dall’agosto all’ottobre del 1915, svelando anche la presenza in linea di reparti di cui finora nulla si sapeva.

Heinrich Weichandt, autore della corrispondenza, scrive in un italiano stentato, viziato nella forma dalla sua conoscenza di altri idiomi quali il tedesco, sua lingua madre, l’ungherese e il croato.

Questa chicca editoriale, disponibile a fine mese, è stata curata da Roberto Todero con la prefazione dello storico Lucio Fabi e stampata grazie ai contributi della Regione e di da sponsor privati, nel quadro del progetto “Verso il centenario della Grande guerra” che la Pro loco di Fogliano Redipuglia persegue con eventi e programmi.(lu.pe.)

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