«L’hotel Hnh promuova Trieste»

«Ben venga. Al nuovo arrivato chiedo due cose: promuovere la città e bandire quel “low cost” che non porta soldi e non paga tasse». Cristina Lipanje è presidente della Federalberghi triestina (oltre 60 hotel iscritti) e non ha ragione di lamentarsi se forse arriverà un nuovo socio. Che potrebbe essere, se le indicazioni finora ufficiose saranno confermate, il gruppo veneto Hnh (10 hotel nel Nordest nazionale), candidato “in pectore” a gestire l’albergo previsto nell’ex sede della Ras in piazza della Repubblica, proprietà Allianz. Quattro stelle, decollo programmato nel 2018. Ma la buona notizia relativa a un importante investimento non attenua le valutazioni critiche a più riprese espresse da Cristina Lipanje: «Fa piacere che Trieste attragga gli operatori del settore, peccato che non faccia nulla per attrarre visitatori da novembre a Pasqua. Manca la stagione congressuale, mancano i richiami culturali e artistici». «Ma lo sa - incalza la presidente degli albergatori - che sono numerose le piccole-medie realtà che pensano di concentrarsi su aperture stagionali o di chiudere nei fine-settimana dell’autunno-inverno? D’altronde, se il giro di visitatori dura da Pasqua alla Barcolana, perchè pagare a vuoto dipendenti, bollette, manutenzioni?». «Certo - continua - per una catena alberghiera è diverso: prenotazioni, promozione, acquisti possono essere realizzati con significative economie di scala».
Ma il vero punto dolente è la difficoltà di organizzare la stagione congressuale, in passato un piccolo Eldorado triestino. In una città facile alla nostalgia, il congresso perduto genera nostalgici: alberghi, antiquari, ristorazione di qualità ... «Abbiamo calcolato - dice Cristina Lipanje - che ogni congressista spendesse in città perlomeno 400 euro al giorno. Un crocierista, con tutto il rispetto, quelle cifre non le impiega...». Comunque, con tutti i limiti del territorio, il settore è cresciuto: «Nel 2011 Trieste, compresi B&b e affittacamere, poteva ospitare 2600 persone, oggi è in grado di accoglierne 6mila, più del doppio rispetto al passato». Stimando anche le cooperative di servizio, lavorano nella hotellerie triestina circa mille addetti. E l’indotto, tra forniture e manutenzioni, ha un suo perchè.
Bruno Vesnaver, presidente Fipe, osservatore interessato di quanto avviene nell’industria alberghiera, saluta con soddisfazione il probabile insediamento di Hnh: «I non triestini credono a Trieste e vengono a investire, magari i triestini credessero di più alla loro città!». Detto questo, Vesnaver converge comunque sulla griglia di criticità apparecchiata dalla Lipanje: «La questione congressi è dirimente per sottrarci al vuoto autunno-inverno. Insisteremo per utilizzare la Marittima. Non può essere fruita solo dalle crociere. E presto ci confronteremo con Franco Napp».
magr
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