Liber@: «Serve più ruolo nella Git»

Il movimento critica le scelte sul project financing delle Terme e le spartizioni

GRADO. La nota vicenda del Project Financing del Polo termale, con tre bandi di gara andati deserti «che ci sono costati un milione e cinquecento mila euro, ha bloccato ogni forma di investimento sulle obsolete Terme Marine e perciò non competitivo rispetto alle strutture di altre località con la perdita di posizioni di mercato. Ed anche con un taglio dei posti di lavoro e una perdita della qualità del servizio delle maestranze ancora presenti». Parte da queste considerazioni l’intervento di Liber@ che aggiunge che le precedenti amministrazioni comunali anziché attivarsi per porre un freno a questo declino hanno avallato la spartizione politica nel Cda con nomine spesso discutibili e per nulla trasparenti, riducendo in più il peso azionario del Comune all’interno di Git. «Cinque anni fa – prosegue la nota – la lista civica Liber@, da sola, chiedeva che il contributo regionale fosse interamente e immediatamente indirizzato alla riqualificazione dell’esistente perché soltanto praticando la strada della semplicità si sarebbero ottenuti dei risultati tangibili in tempi brevi. Questa strada alla fine è stata intrapresa dalla Regione che si è impegnata per assicurare alla nostra isola un cospicuo finanziamento». Ricorda ancora Liber@ di aver chiesto in consiglio comunale che il Comune si adoperasse per aumentare la propria presenza azionaria all’interno di Git (“la partecipazione è oggi ridotta ad un misero 10,61 %”). Liber@ dà di conseguenza la colpa di quanto avvenuto alle forze politiche che hanno amministrato Grado mentre i pacchetti azionari passavano di mano. Entrando nel merito della vicenda secondo la civica, la polemica sull’impianto di psammoterapia lascia il tempo che trova considerato che l’azionista di maggioranza, la Regione, ha ripetutamente assicurato che un nuovo impianto verrà realizzato e che verrà altresì assicurata per la prossima stagione l’operatività di quello esistente. «Sembra che la causa che ha portato alle dimissioni del dottor Bruno Ledri – precisa ancora Liber@ - sia servita per iniziare i giochi sulla spartizione delle cariche, vero problema della politica italiana a cui nessuno riesce a sottrarsi. Auspichiamo per il futuro una maggiore trasparenza sull’assegnazione di tali nomine, che siano fondate sulla competenza e sulla professionalità anziché sull’appartenenza politica». Contestualmente Liber@ chiede un maggiore coinvolgimento della cittadinanza sulle scelte politiche che riguardano la città di e un rilancio dell’attività balneo termale. (an.bo.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo