Lignano fa retromarcia sulla “gay beach”

L’assessore comunale della località balneare friulana: «Quell’area non sarà accolta». Ma è scontro all’interno di Federalberghi

LIGNANO. Dice che l’idea non sarà presa in considerazione dal Comune di Lignano. Dice che la spiaggia “Single e Lgbt” riservata a gay, lesbiche, bisessuali e transessuali «non riguarderà la località». Una presa di posizione chiara quella dell’assessore comunale al Turismo Massimo Brini. «Siamo una spiaggia per famiglie – afferma – per bambini e per sportivi. Una spiaggia aperta a tutti, quest’area non sarà accolta». Una bocciatura del piano di Josep Ejarque, insomma.

Ma la proposta della Four Tourism continua a far discutere. E arriva da Federalberghi Fvg l’invito a seguire il modello spagnolo «che ha presente quanto anche l’attenzione ai turisti dello stesso sesso rappresenti un valore aggiunto dell’offerta. Lo stesso può accadere in Fvg, terra che deve rafforzare la capacità di richiamo anche verso chi ha esigenze diverse da quelle del consumatore abituale». A parlare è la presidente Paola Schneider che prende le distanza dal presidente provinciale di Federalberghi Udine Bruno Della Maria. «Come associazione – afferma - valorizziamo una accoglienza di alto livello nei confronti di ogni tipo di clientela, nessuna esclusa, e abbiamo riscontro che i nostri iscritti non hanno mai manifestato forme di omofobia». «Apprezziamo – prosegue Schneider - chi riflette sull’opportunità di proporre forme di turismo innovativo. Non attraverso il prodotto, e tanto meno quando si configura il rischio della ghettizzazione, quanto in un contesto di ottima accoglienza per ogni segmento turistico».

Rompono il silenzio anche Luigi Sutto e Loris Salatin, presidenti di Consorzio Lignano Holiday e Lisagest, committenti del piano. «È un progetto di 186 pagine – affermano - ricco di proposte strutturali che non snaturano la personalità della città, da sempre espressione di turismo per famiglie, sportivi e per chi ama il benessere e il divertimento. Concentrarsi su un punto - lontano dall’essere al centro del progetto - è una forzatura che non si addice alla località che rappresenta l’ospitalità per antonomasia e che intende procedere verso l’innalzamento della qualità dei servizi dei target primari quali famiglie, sport, natura, mare».

Una polemica che è anche politica con l’intervento del Club Forza Silvio. «Bocciamo lo studio di Ejarque – afferma Paolo Corrado - e ci auguriamo rimanga solo un’analisi teorica. Il rilancio di Lignano passa attraverso servizi come il nuovo Pronto soccorso. Se qualcuno si fa male, indipendentemente dall’orientamento sessuale, deve ricevere le cure necessarie. Gli omosessuali continuino a frequentare la nostra località, come hanno sempre fatto, sono benvenuti, al pari degli eterosessuali. La storia di Lignano del resto vanta molte figure di prestigio di orientamento omosessuale».

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