L’incubo matematica si materializza allo scientifico

Meglio fare lo chef o il medico? Studiare archeologia, o cercare subito un lavoro? Se il presente, o il recentissimo passato, sono già alle spalle per i maturandi goriziani che ieri mattina hanno archiviato anche la seconda prova scritta dell'esame di Stato 2014, il pensiero di tanti è già fin d'ora al futuro, prossimo e lontano, e alla scelta fondamentale che dovranno fare tra poche settimane, quando si tratterà di entrare nel mondo del lavoro, così difficile specie di questi tempi, o studiare per costruirsi la futura professione. Anche perchè, a sentire i ragazzi e le ragazze, si capisce che non sempre la scelta della scuola effettuata cinque anni fa si è rivelata poi così azzeccata. Così ieri anche davanti al liceo scientifico Duca degli Abruzzi, finita la temutissima prova scritta di matematica, si respirava un misto di emozioni, pensieri e sensazioni, tra i giovani che si apprestano al diploma. «La prova di matematica è andata male, c'è poco da dire – ammette Giacomo Tomat, della 5B -. Me l'aspettavo, in matematica sono davvero scarso. Sono consapevole delle mie debolezze, ma speravo uscisse qualche esercizio più abbordabile, e invece mi è andata male. In compenso credo e spero che il tema della prima prova sia stato positivo». Gli fa eco la compagna Emma Lateano, anche lei piuttosto provata dal compito di matematica, e non troppo ottimista. «Io e la matematica non andiamo d'accordo – dice -. Nel corso dell'anno abbiamo fatto un sacco di compiti e di simulazioni, ed erano sempre abbordabili. Questa volta, invece, la prova era davvero complicata. Non a caso non farò nulla che abbia a che fare con la matematica, all'università, e sono indecisa tra Medicina oppure l'accademia da chef, a Parma. Cucinare è stata sempre la mia grande passione, e sto pensando se può essere anche il mio futuro». Futuro da umanista più che da uomo di scienza, se vogliamo, anche per Federico Jarc, anche lui della 5B, che si vede un domani archeologo. «Quasi certamente mi iscriverò ad archeologia – spiega -, che mi affascina molto. Del resto non sono troppo portato per la matematica, come ha confermato questa seconda prova scritta, che ho trovato davvero terribile. Certo, forse qualcuno più preparato sarà stato meno in difficoltà, ma per me è stato un vero scoglio». «Sono tra gli indecisi, se parliamo di futuro – ammette anche Giancarlo Milotti -. Non ho deciso quale strada prenderò, ci sono tantissimi fattori da valutare. Onestamente in questi anni non mi sono sentito del tutto soddisfatto di quel che studiavo, e per questo vedo con sollievo la Maturità, ma d'altra parte mi rendo anche conto che il mondo che mi aspetta fuori da scuola è molto complesso, e non sarà facile». Anche Lorenzo Furlan, della 5D, darà ascolto al cuore più che alla ragione, scegliendo una facoltà che poco ha a che fare con lo Scientifico: «Farò psicologia – dice -, perché tra tutte le possibili scelte è quella che mi intriga di più. Ora però penso solo a finire l'esame nel miglior modo possibile». Alessandra Piermattei, della 5A, è invece tra quelle che proseguirà lungo i binari già intrapresi: «Ho scelto Ingegneria gestionale sia per dare continuità agli studi fatti fino ad ora sia perchè ritengo sia una facoltà che può aprirmi più strade in futuro nel mondo del lavoro. La prova di matematica? Pesante, ma fattibile». Ecco, forse anche per questo Alessandra, con i numeri, vorrà avere a che fare anche in futuro.
Marco Bisiach
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