L’Istria riconquista i turisti italiani

Gli arrivi aumentano del 39% nei primi cinque mesi. Ma i tedeschi calano e il bilancio va in rosso

POLA. Il grande ritorno degli italiani. Dopo due o tre anni di “latitanza”, effetto della crisi economica che ha ridotto i consumi e la capacità di spesa, i turisti del Belpaese riappaiono o, più esattamente, sbarcano in massa nelle località di vacanza dell’Istria.

I dati dell’Ente turistico regionale, quelli che si riferiscono ai primi cinque mesi dell’anno, non lasciano margine ai dubbi: gli arrivi “tricolori” sono aumentati addirittura del 39 per cento e le presenze del 38 per cento. Ma non ci sono solo i dati a “raccontare” l’inversione di tendenza: nelle vie e nelle piazze istriane, un po’ ovunque, si sente frequentamente parlare in italiano.

Ora, naturalmente, le attese si spostano sull’alta stagione: gli operatori turistici attendono di capire se nei mesi più “hot” dell’estate il fenomeno continuerà tenendo anche presente che gli italiani solitamente arrivano senza viaggi organizzati, all’ultimo momento, creando qualche “grattacapo” a chi deve occuparsi di statistiche e numeri.

Per chi ritorna, c’è tuttavia chi latita. Un po’ a sorpresa, sempre nei primi cinque mesi dell’anno, i grandi assenti nelle località istriane sono i tedeschi che, almeno finora, non avevano mai tradito le aspettative degli operatori del settore: il calo degli arrivi ammonta al 31 per cento e quello dei soggiorni addirittura del 39 per cento. In flessione sono anche gli olandesi, gli austriaci e i russi, mentre risultano in aumento, assieme agli italiani, gli sloveni e i britannici.

Sommando le cifre, tuttavia, emerge un dato alquanto preoccupante: gli arrivi complessivi sono stati 515.000, l’1 per cento in meno rispetto al periodo gennaio- maggio del 2013, ma il calo dei pernottamenti è decisamente più consistente e tocca l’11 per cento. Le vacanze, insomma, si sono accorciate.

Il risultato finale è che la pre-stagione estiva registra un segno negativo in barba alle ottimistiche previsioni della vigilia. Il motivo? Il direttore dell’Ente turistico regionale Denis Ivosevic attribuisce la colpa al maggio piuttosto piovoso. Ma, aggiunge Ivosevic, a far quadrare il bilancio del primo semestre ci penseranno le festività del Corpus Domini (19 giugno) visto che le prenotazioni segnalano già 160.000 giornate presenza, ben il 50 per cento in più rispetto allo scorso anno.

Il direttore dell’Ente turistico non nasconde però la sua preoccupazione per la flessione dei tedeschi: «Il calo va attribuito anche al ritorno della Grecia tra le destinazioni preferite. E quindi, per far tornare da noi i tedeschi, dobbiamo rendere le vacanze più piacevoli e interessanti, offrendo nuovi contenuti».

Alla domanda se la Coppa del mondo di calcio in Brasile provocherà scompensi negativi sul mercato turistico istriano, Ivosevic risponde di no: sicuramente qualcuno volerà in Sudamerica per non perdersi le grandi partite ma la stragrande maggioranza seguirà i Mondiali sui megaschermi predisposti nei centri di villeggiatura. «E poi - conclude Ivosevic - ci sono tanti villeggianti che vanno in vacanza proprio per non sentir parlare di calcio».

(p.r.)

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