L’opposizione contesta il polo commerciale di Pieris

SAN CANZIAN D’ISONZO. Anche il gruppo consiliare di minoranza Centrosinistra per San Canzian futura ha deciso di presentare delle osservazioni alla variante urbanistica per la realizzazione di un...
Bonaventura Monfalcone-04.10.2011 Zona futuro centro commerciale-Pieris-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-04.10.2011 Zona futuro centro commerciale-Pieris-foto di Katia Bonaventura

SAN CANZIAN D’ISONZO. Anche il gruppo consiliare di minoranza Centrosinistra per San Canzian futura ha deciso di presentare delle osservazioni alla variante urbanistica per la realizzazione di un polo commerciale e per servizi a Pieris. Csf ha quindi voluto formalizzare i rilievi espressi nel corso dell'incontro pubblico organizzato dall'amministrazione comunale nell'ambito della procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica) della variante, il cui superamento consentirà di andare all'approvazione dello strumento urbanistico da parte del Consiglio comunale. Secondo Csf, proprio la Vas, che ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e serve ad assicurare che le progettazioni siano consone a uno sviluppo sostenibile del territorio, non sarebbe riuscita a raggiungere l'obiettivo. Csf rileva poi come la popolazione del territorio comunale sia in flessione dal 2008, quando gli abitanti erano 6.394, mentre alla fine del 2015 erano 200 in meno. Un trend che, quindi, secondo Csf non rende giustificabile un insediamento di grandi dimensioni che dovrà poi fare i conti con la concorrenza del vicinissimo Polo intermodale e con quella degli insediamenti già esistenti all'interno dello stesso comune, a Turriaco, Ronchi e Papariano. Gli esercizi esistenti nelle frazioni, e che possono essere utilizzati anche dalle persone anziane, rischiano peraltro secondo Csf di essere messi in difficoltà. Il gruppo consiliare si chiede quali saranno i nuovi posti di lavoro creati dal centro di Pieris, viste le chiusure avvenute nel settore con conseguente mobilità dei lavoratori. Csf, che solleva dubbi anche su aspetti viabilistici dell'intervento, si chiede infine come la Vas faccia a dare per assodato «che l'interesse della popolazione residente sia avere un insediamento di grande distribuzione e che ciò legittimi il consumo di suolo». (la. bl.)

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