L’opposizione: «Vogliamo la commissione d’inchiesta»

Cingolani: «Quello che denunciamo non è il dolo ma lo spreco di denaro pubblico e l’incapacità amministrativa»
Bumbaca Gorizia 05.06.2014 Conf stampa su Canile Lucinico Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 05.06.2014 Conf stampa su Canile Lucinico Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«Quel che denunciamo è il danno, lo sperpero di denaro pubblico e l'incapacità amministrativa, non il dolo». L'opposizione di centrosinistra in Consiglio comunale risponde così all'amministrazione comunale sul caso-canile. Ieri le forze di centrosinistra (Pd, Sel, Idv, Federazione della Sinistra) hanno infatti illustrato la mozione che sarà presentata e discussa in un prossimo Consiglio comunale con la quale chiedono al sindaco Romoli di costituire una commissione consiliare d'inchiesta per chiarire quello che a loro dire è stato un colossale e gravissimo sperpero di denaro. Più che sulle cifre (parliamo di meno di 40mila euro), l'opposizione insiste sul messaggio politico. «È inaccettabile che, per negligenza o incapacità, venga sprecato in questo modo del denaro pubblico, e dunque dei cittadini – dice Livio Bianchini di Sel -. Così come è inaccettabile che non venga fatta chiarezza su questa questione, e sarà gravissimo se la commissione non verrà attivata». «Non solo sono stati sprecati soldi pubblici con una grave responsabilità dell'amministrazione – attacca il capogruppo del Pd Giuseppe Cingolani -, ma si nega ai cittadini la trasparenza. Il sindaco Romoli non risponde da 16 mesi, contravvenendo a quanto prevede la legge, ad una mia interrogazione sul canile, e se lo fa evidentemente è perché vuole nascondere il danno e le colpe della sua amministrazione». Ma quale sarebbe questo danno? «Anziché utilizzare per il canile i 10mila metri quadrati di terreno già di proprietà comunale, come previsto inizialmente, si è accolta l'osservazione di un privato accettando una permuta senza senso – dice Cingolani -, e pagando di fatto i 2mila metri quadrati poi utilizzati tre volte il loro reale valore. Non solo. Nella permuta è stato inserita una porzione di terreno che il Comune sapeva bene di dover riacquistare perché interessata dal passaggio della statale 56bis, e anche qui i costi sono triplicati. E tutti questi passaggi inspiegabili per un canile che costerà quasi 600mila euro, che oggi non è ancora pronto e che ospiterà alla fine 24 cani, uno in meno rispetto a quello attuale. Non c'è davvero nulla di razionale in tutto questo». Un ulteriore elemento di riflessione svelato da Cingolani è quello legato all'identità del privato: si tratta del figlio dell'ex assessore e consigliere comunale della Ssk Silvestro Primosig. «Premesso che un privato può chiedere quel che vuole, e sta semmai all'amministrazione dire di no a fronte di una condizione non vantaggiosa – dice Cingolani -, mi chiedo se per l'amministrazione sia stato opportuno fare una permuta che vedeva coinvolto un consigliere comunale. A Primosig, invece, imputo personalmente un solo errore: quello di aver votato a favore, unico nell'opposizione, del piano delle alienazioni e delle acquisizioni che conteneva la permuta a favore di suo figlio».

Marco Bisiach

Riproduzione riservata © Il Piccolo