Lucinico, via Visini ostaggio di camion

Crepe sui muri delle case e tegole che cadono a causa delle vibrazioni. Stabon: «Urgente realizzare la 56 bis»
Di Francesco Fain

Potremmo chiamarlo: effetto-rotaia. Il passaggio intensivo dei camion lungo la martoriata via Visini a Lucinico ha finito con il “creare” sul manto stradale dei solchi, causati dal cedimento dell’asfalto. Chi percorre quella strada con l’auto ha la sensazione di governare un treno: là ci sono le rotaie, qui i cedimenti dell’asfalto che “instradano” la vettura.

Tutta questa premessa per dire che via Visini sta... colassando. E torniamo a parlarne adesso perché ieri abbiamo dato notizia dell’ennesimo rinvio dell’inizio-lavori della 56 bis. Si sa: sino a quando il by-pass non sarà pronto, i camion saranno liberi di sfondare e distruggere via Visini. È bastato, ieri mattina, fare un veloce sopralluogo lungo la laterale di via Udine per rendersi conto della situazione.

I residenti non ce la fanno più. I danni visibili? Crepe sui muri delle case, tegole che cadono a causa delle vibrazioni, strade “sfondate”. Quelli invisibili? Inquinamento da polveri sottili, rumori di giorno e di notte. Dire che la pazienza dei lucinichesi è arrivata al capolinea è poco. Sono esasperati, non ne possono più. «E li capisco - allarga le braccia Giorgio Stabon, presidente dell’associazione di quartiere Luzinis -. La situazione di via Visini è vergognosa: è un disastro con l’asfalto che si sta sgretolando a causa del passaggio continuo di camion e mezzi pesanti. Ci sono famiglie, e lo confermo, che lamentano fortissime vibrazioni: vibrazioni che causano lo scivolamento delle tegole e la comparsa di crepe sui muri. Questa è la dimostrazione ulteriore che la 56 bis deve essere realizzata». Peraltro, giovedì 19 giugno è in programma un’assemblea pubblica al centro civico. «Parleremo dei problemi di Lucinico e affronteremo, chiaramente, il nodo della 56 bis. Il by-pass è necessario, è urgente», conclude Stabon.

Troppo smog sulla Sr56. Troppo inquinamento nelle vicinanze della scuola materna di Lucinico. Qualche tempo fa, erano tornati a farsi sentire i genitori di Lucinico che avevano rinverdito una battaglia storica dell’associazione “Essere cittadini”. Non ne potevano (e non ne possono più) e chiedevano l’installazione di una centralina per monitorare, una volta per tutte, il livello di Pm10 (polveri sottili) nell’aria. «È una scuola materna in cui non si possono aprire le finestre per arieggiare i locali o portare i bambini a giocare in giardino - l’attacco formulato in tempi non sospetti da Essere cittadini -. La strana concezione di bambini e ambiente che abbiamo a Gorizia la possiamo comprendere passando a Lucinico e vedendo nel piccolo parco vicino allo stesso incrocio dove ci sono alcuni giocattoli per i bambini: un posto salutare dove passare una tranquilla mezzoretta e respirare quantità industriali di... Pm10». Una battaglia che stanno portando avanti in parallelo anche l’ex sindaco Erminio Tuzzi e l’ex consigliere comunale Maurizio Gualdi. Ma, a quanto pare, senza risvolti apprezzabili.

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