L’ultimo concerto dell’Accademia di Duino

DUINO AURISINA. Più di un quarto di secolo segnato da prestigiosi concerti, corsi per giovani e promettenti musicisti di tutto il mondo, riconoscimenti come il premio Presidente della Repubblica per la musica, attribuito nel 2008 dagli Accademici di Santa Cecilia. E ancora, un Comitato d’onore di cui hanno fatto parte, nel tempo, maestri come Arturo Benedetti Michelangeli, Paul Tortelier, Carlo Maria Giulini, Claudio Abbado, Maureen Jones.
Uno straordinario patrimonio culturale che rischia di scomparire. Sabato, con il concerto in programma alle 18, alla Piccola Fenice di via San Francesco 5, si chiude infatti un’epoca per l’International Chamber Music Academy di Duino fondata nel 1989 dal Trio di Trieste. Quel concerto segna da un lato la conclusione della collaborazione con il Trio di Parma, erede di quello di Trieste, e dall’altro, con ogni probabilità, della stessa Accademia. Il motivo? Un decreto del primo luglio 2014, scritto nel segno della «velocità a ogni costo» che non distingue la qualità dalla mediocrità, ha rivoluzionato i criteri per la distribuzione delle risorse. «Il nuovo metodo - si legge nel testo del decreto - si basa su una valutazione delle domande di contributo fatta con un sistema di quantificazione delle attività realizzate e dei risultati raggiunti». Risultato: sembra che l’Accademia di Duino non possa rientrare negli elenchi degli enti beneficiari del sostegno economico statale. L’attività dell’Accademia si regge sue due contributi: quello del ministero, pari a circa 60mila euro, e quello della Regione, di poco più di 20mila. È evidente che, senza il primo, l’attività dovrà essere in qualche modo ridisegnata, nell’ambito di una profonda trasformazione, che probabilmente bisognerà leggere come ridimensionamento. Non a caso nel comunicato diffuso dall’Accademia si legge che «il concerto sarà l’occasione per salutare i tanti amici che, in questi anni, hanno seguito e apprezzato gli oltre 740 giovani musicisti che hanno affidato la loro formazione a grandi maestri».
Difficile non leggerci il senso di un amaro addio. Del resto nel documento si spiega che «l’avventura cameristica è durata 27 anni e troverà sintesi nel concerto del Duo-In». In realtà nello stesso testo si ritrova anche un pizzico di speranza: «Dal prossimo anno la musica al Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico vivrà un cambio d’indirizzo, in questi mesi si sta lavorando a una trasformazione che amplierà e potenzierà l’attività».
Parole corroborate dalla dichiarazione di Valentina Bach, segretario generale del Collegio: «In autunno ci sarà una riunione del consiglio di amministrazione, in vista del prossimo anno accademico, e per quella data confidiamo di poter delineare un nuovo futuro per la musica a Duino». Domani i protagonisti del concerto saranno Nomingua Badrakh, al pianoforte, e Amarmend Davaakhuu, al violoncello, formazione vincitrice della Borsa di studio “Bruno Premuda”, riconoscimento assegnato ai migliori musicisti che hanno frequentato il corso nell’anno accademico 2015-16. Il Duo-In si presenterà con brani tratti dal repertorio classico: Fantasiestücke op. 73, Fünf Stücke im Volkston, op. 102 e Adagio und Allegro di Schumann e la Sonata op. 119 di Prokofiev.
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