Ma l’atto contestato è accessibile online

Tutti hanno detto di essere all’oscuro, di non aver mai ricevuto comunicazioni, neppure uno straccio di nota sulla proroga dell’Aia. Può essere. Resta il fatto che basta digitare su internet tre parole - Aia, centrale e Monfalcone - e si spalanca la finestra del sito minambiente.it, con tutte le documentazioni inerenti A2a prodotte negli anni. Peraltro, sempre cliccando, si può risalire a tutte le autorizzazioni integrate ambientali rilasciata dal Ministero a ogni impianto presente in Italia. E con una piccola ricerca, davvero minima, ci si imbatte anche nella fatidica proroga della scadenza dell’Aia, datata 24 novembre 2014, inviata dal Ministero dell’Ambiente ad A2a Monfalcone e per conoscenza anche a Ispra, a firma del direttore Mariano Grillo. Un documento da tutti consultabile, liberamente.
Sempre navigando nel sito, alla pagina relativa alla centrale termoelettrica di Monfalcone si reperisce un altro file (titolo: “Aggiornamento dell’Autorizzazione integrata ambientale per l’esercizio della centrale termoelettrica della società A2A spa di Monfalcone”), datato 28 aprile 2014, in cui tra le varie premesse del documento si fa espressamente riferimento al fatidico decreto legislativo 46 del 2014 che poi ha aperto la chance della proroga. Possibile che ai presidenti di Regione e Provincia, nonché al sindaco, cui questo specifico documento era stato inoltrato via pec, sia sfuggito il richiamo?
Intanto Enrico Gherghetta, che sostiene di «non aver ancora visto quel documento», è convinto che l’azienda «sia andata al tavolo dicendo di voler collaborare, ma sottobanco si faceva gli affari suoi: legittimo, per carità, ma ora noi faremo altrettanto, portando avanti gli affari dei cittadini». Il presidente della Provincia ritiene vi siano concreti appigli per andare a una revisione dell’Aia, sulla base della lettera d, comma 4 dell’articolo 29 octies del dlgs 152, basato sul subentro della nuova normativa regionale, cioè il Per-Piano energetico regionale. «Nutro seri dubbi sulla chiave interpretativa del ministero per il rilascio della proroga - afferma - e anche su altri aspetti tecnici, che non svelerò ora». Si intuisce che gli enti hanno intenzione di acquisire nuovi pareri da esperti, senza escludere quelli di profilo legale. L’obiettivo è «cancellare il carbone e rimettere tutto in discussione, come si voleva, nel 2017, portando avanti un’idea condivisa da tutta la popolazione». (ti.ca.)
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