Ma l’opposizione incalza: «In mano a degli incapaci»

CambiAmo: «Né in aula né al Kinemax per protesta». La Lega parla di «presa in giro» Sel chiede verità: «No a mosse elettorali». Forza Italia contro il Pd «fiancheggiatore»
Di Tiziana Carpinelli

A guardarla con gli occhi Sel di Giovanni Iacono sembra una commedia di Ionesco, teatro dell’assurdo. Invece a scrutarla con quelli padani di Federico Razzini sta finendo tutto come ampiamente previsto: col sindaco a tamponare le falle per via di A2A, chiamare a raccolta i cittadini assieme a Enrico Gherghetta e Sara Vito e a indire una manifestazione nell’intento di mettere in guardia il Ministero «cattivone» che ha cacciato nei pasticci la giunta Altran. «Ma allora io mi chiedo - parte in quarta il leghista - la presidente regionale Debora Serracchiani, che incidentalmente è anche vicepresidente nazionale del Pd, contro chi protesta? Forse il suo leader Renzi? Potrebbe mai il governo fare qualcosa a sua insaputa? Dobbiamo allora pensare si sia distratta? Per favore, non prendeteci in giro». «Tutta questa vicenda - incalza ancora Razzini - è gravissima. Quanto al Comune, Altran, che dovrebbe già dimettersi per l’amianto, aggiunge un’altra perla nera al suo nefasto quinquennio. Se non si è accorta della proroga allora dobbiamo pensare sia inadeguata al suo ruolo. In ogni caso la reputiamo totalmente ininfluente sulla scena nazionale».

Una seria riflessione su questa amministrazione si prefigge di farla anche CambiAmo Monfalcone, che per esprimere dissociazione dall’operato di Altran&co oggi in aula sarà volutamente assente. Un vuoto teso a mandare un segnale preciso, che venerdì in conferenza stampa sarà più precisamente argomentato. Intanto il consigliere Luigi Blasig rileva come sia «assurdo che Regione, Provincia e Comune non fossero al corrente di una proroga pervenuta già nel 2014, idem funzionari e uffici». «Se è così - prosegue - allora siamo nelle mani di persone di incredibile inconsistenza». Blasig ricorda la posizioni, sempre mantenute, a favore «dell’accordo Illy e della metanizzazione: fossero state portate avanti, oggi non ci troveremmo in questa situazione». «Non si può chiedere ora a quei cittadini che ti hanno dato una delega a governare e dunque a risolvere i problemi che non sei stata capace di risolvere - termina l’ex sindaco di Monfalcone - di protestare e venire alla tua manifestazione. Noi non saremo né in aula, né al cinema».

Per Giovanni Iacono, capogruppo Sel, si tratta come anticipato di «una vicenda grottesca e inverosimile». «Mi domando a cosa siano serviti il tavolo tecnico e gli organismi di ascolto - sottolinea -. È impensabile che l’autorizzazione venga rinnovata fino a quella data. Avevo presentato un’interrogazione, voglio capire se l’azienda, dopo aver montato i Denox, atto dovuto all’Aia del 2009, abbia comunicato qualcosa. Se non ha comunicato nulla la situazione resta aperta, ma è impensabile che la Regione e il Comune non sapessero nulla». In realtà, posto il fatto che l’azienda non ha alcun obbligo a inoltrare formale comunicazione al Comune, come già chiarito, tutti gli atti inerenti all’Aia risultano facilmente rintracciabili online, sul sito del competente Ministero. In ogni caso «ora urge un’azione legale e un tavolo scientifico», oltre che «un cambio di regia a tutti i livelli». «La manifestazione del Kinemax? Ci posso anche andare - concede Iacono -, ma gli enti devono coinvolgere organismi tecnici per andare verso una chiusura dell’impianto. Non altro, diversamente è solo una mossa elettorale».

Forza Italia col capogruppo Giuseppe Nicoli inquadra come «demagogica e inutile la manifestazione al Kinemax», giunta solo per «convenienze elettorali, visto che la campagna si è aperta». «Io non intendo parteciparvi, ma deciderò assieme al direttivo la posizione da tenere», chiarisce. «Negli atti e con le votazioni - prosegue l’azzurro - il Pd è stato fiancheggiatore della centrale: concedendo i permessi per i Denox ha aperto la strada all’attuale situazione». «Forza Italia - rimarca - su tutta la vicenda ha invece sempre assunto una posizione coerente, votando no in Consiglio comunale e provinciale. Da una vita sostiene infatti che Monfalcone non può diventare un polo energetico». E qui si rivolge anche contro chi, in linea puramente teorica, dovrebbe essere suo alleato di centrodestra: «La sinistra che avrebbe dovuto votare no ai Denox e oggi scende in piazza è squallida, come gli esponenti dell’opposizione che sono usciti dall’aula anziché esprimere il voto. Fi non agisce così: si attiene agli atti e li avalla o li respinge, con un approccio all’insegna della serietà e non della carnevalata».

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