Malignani: «Controllare i rifugiati ospiti delle case Ater»

SAN PIER D’ISONZO. La presenza dei cinque profughi accolti in un alloggio Ater a San Pier d’Isonzo ha bisogno di adeguati controlli. Ad affermarlo è il consigliere comunale, di minoranza, dalla fine...

SAN PIER D’ISONZO. La presenza dei cinque profughi accolti in un alloggio Ater a San Pier d’Isonzo ha bisogno di adeguati controlli. Ad affermarlo è il consigliere comunale, di minoranza, dalla fine dello scorso autunno, Celeste Malignani, mai d’accordo con la scelta operata dal sindaco e da una parte della maggioranza assieme al Pd di utilizzare un appartamento dell’Ater per l’accoglienza. «Non mi sono ricandidata - afferma Malignani, eletta nel 2011 a 19 anni con la lista Il Comune nel cuore -, ma sono ancora, anche se per pochissimo, un consigliere comunale e come tale credo di dover riportare le preoccupazioni di alcune residenti nella palazzina». Gli abitanti, stando a quanto riferisce Malignani, sono preoccupati dal mancato rispetto degli orari fissati per il rientro nell’alloggio alla sera e la presenza di altre persone nello stesso appartamento.

«Ci sono stati dei passaggi da parte della Digos - aggiunge -, ma i controlli da parte dell’amministrazione comunale dovrebbero essere più costanti. Come continuativo dovrebbe essere il lavoro per favorire un’integrazione con la comunità. Non basta farsi vedere quando arriva la presidente della Regione Serracchiani». Il consigliere comunale si dice convinta che «se l’accoglienza fosse stata gestita in modo diverso, ad esempio spiegando in anticipo quali erano le intenzioni e le soluzioni individuate, ci sarebbero state meno resistenze e paure nella comunità di San Pier d'Isonzo, a vantaggio di tutti». malignani si era fatta portavoce già alla fine dello scorso autunno, quando la decisione di accogliere cinque profughi è stata approvata a maggioranza dall’aula, delle preoccupazioni dei residenti degli appartamenti Ater, «cittadini che hanno riscattato l’alloggio dove risiedono o che ancora adesso lo stanno riscattando, gente che l’ha appena ristrutturato, con sacrifici». (la. bl.)

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