«Mancano fondi per risanare i bastioni di Palmanova»

PALMANOVA. La Soprintendena mette mano anche al tratto crollato del bastione Grimani. Così, dopo il ripristino della parte muraria a ridosso della monumentale porta Udine, ecco che il cantiere si...

PALMANOVA. La Soprintendena mette mano anche al tratto crollato del bastione Grimani. Così, dopo il ripristino della parte muraria a ridosso della monumentale porta Udine, ecco che il cantiere si sposta verso l’orecchione Grimani. Ma servono fondi per un intervento massiccio di salvaguardia e messa in sicurezza delle fortificazioni.

«L’intervento, che rappresenta un contunuum con quello eseguito - precisa la soprintendente Maria Giulia Picchione- lo realizziamo per la messa in sicurezza dell’intero tratto di bastione ed in particolare per quella parte crollata che si trova tra il baluardo e l’orecchione. Si tratta comunque di un restauro conservativo generale che ridà luce all’intera area».

I lavori, finanziati dal ministero dei beni ambientali, sono quanto mai complessi e vengono eseguiti, sottolinea la soprintendente, da operatori esperti in quanto la vegetazione infestante minaccia la cortina e diventa necessario estirparla con la massima cautela affinché non si corra il rischio di ulteriori crolli sia della parte in muratura, sia delle sovrastanti coperture di terra. «Stiamo facendo tutto il possibile per salvaguardare la cinta della Fortezza- ribadisce Maria Giulia Picchione - ma servono parecchi fondi perché il lavoro è davvero immane e complesso. In ogni caso il ministero ha a cuore questa città, ci tiene moltissimo alla sua salvaguardia, quindi spero che arrivino altri fondi per poter proseguire i lavori anche in altri settori, quali ad esempio quello che recentemente ha subito il crollo di circa una trentina di metri sulla cinta fortificata da porta Cividale a porta Aquileia». Sarebbe indispensabile, a parere di Picchione, arrivare anche a regimentare le acque che si riversano sul seicentesco fossato che cinge la prima parte di fortificazioni.

«Anche questo è un intervento tanto importante quanto necessario. E’ chiaro che rappresenta uno dei nostri obiettivi, ma attendiamo la possibilità che ci vengano assegnati gli adeguati stanziamenti». Conclusa questa fase di lavori, che si stanno prolungando, proprio per le complessità che appaiono via via che si procede ai restauri, la soprintendente ha annunciato una significativa inaugurazione del baluardo Grimani e dell’antico acquedotto di porta Udine, ora perfettamente ristrutturato. «In effetti- conclude la soprintendente- man mano che si procede negli interventi, sorgono problematiche ad ogni metro di cinta alla quale si mette mano, sia per la difficoltà di rimuovere adeguatamente la vegetazione senza provocare ulteriori danni, sia per il precario stato di conservazione dell’intero complesso. Pertanto bisogna agire con maestria e cautela».

Alfredo Moretti

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