Mariano, progetto per “far muovere” di più i bambini

MARIANO. Prima la televisione, poi i computer, quindi le play-station, infine gli smartphone. Nelle società avanzate i bambini presentano sempre maggiori problemi di equilibrio, obesità, postura,...

MARIANO. Prima la televisione, poi i computer, quindi le play-station, infine gli smartphone. Nelle società avanzate i bambini presentano sempre maggiori problemi di equilibrio, obesità, postura, manualità e di apprendimento. Le tecnologie sempre più invasive, unite agli impegni dei genitori che hanno sempre meno tempo libero da dedicare ai figli, finiscono per togliere ai ragazzi la possibilità di svolgere una qualsiasi attività fisica insieme agli amici.

Se a questo si aggiungono diete non sempre corrette, il rischio obesità appare sempre più reale. Per introdurre la giusta dimensione del movimento nell’ambito della didattica curricolare, tra aprile e maggio alla scuola elementare a tempo pieno “Manzoni” di Mariano è stato avviato un progetto pilota pensato dall’ex tecnico della nazionale italiana maschile di pallavolo Carmelo Pittera. In collaborazione con il centro Sholem di Buenos Aires ha elaborato un opuscolo da distribuire nelle scuole.

Testato dalle maestre marianesi ha l’obiettivo di rendere più semplice l’approccio alla psico-motricità. Diversi studi hanno ormai stabilito con certezza il forte legame che intercorre fra il motorio e il cognitivo . Nel corso delle lezioni, per 4 settimane i ragazzi delle 5 classi hanno eseguito ogni giorno 20’ di esercizi divisi in due sessioni di lavoro: una di 10’ all’inizio delle lezioni della mattina e una di altri 10’ all’inizio delle lezioni del pomeriggio. Le attività si suddividevano in due fasi. La prima, introduttiva, si è concentrata sulla lateralizzazione, sulla capacità di visualizzazione mentale o sul sistema mestico, ovvero sulla capacità da parte dei bambini di usare allo stesso tempo entrambi gli arti superiori ed inferiori, sulla concentrazione legata ai ricordi delle figure o delle serie di movimenti, e sulla capacità di lavorare su delle figure spostandole o ruotandole mentalmente.

La seconda fase ha riguardato gli esercizi fisici veri e propri. Senza doversi allontanare dal banco, gli alunni hanno utilizzato semplici strumenti che avevano già a loro disposizione o che potevano costruire con ciò che avevano sul banco. Al termine delle 4 settimane del progetto “Sell” (acronimo di segnalazione, esecuzione, lettura e lateralizzazione) i bambini sono stati sottoposti a dei test di motricità per verificare gli eventuali miglioramenti. (s.b.)

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