«Mascherine irregolari» Fornitore a processo

Il rinvio a giudizio del titolare della triestina mds 
Luana De Francisco



Il contratto sottoscritto con la Protezione civile della Regione prevedeva la fornitura di un milione di mascherine chirurgiche e 100 mila Kn95 (quelle filtranti facciali come le Ffp2, ma di certificazione cinese), per un corrispettivo di 640 mila euro. Nell’aprile del 2020, cioè in piena pandemia, di quello stock risultavano consegnati a Palmanova rispettivamente 44 mila e 17.600 pezzi: tutti – fu l’ipotesi formulata nel momento in cui, di lì a poco, la merce fu posta sotto sequestro – «non conformi agli standard tecnici» e «privi della documentazione che ne attestasse la conformità tecnica».

Il caso è approdato ieri in Tribunale, a Udine, per l’udienza preliminare a carico di Ali Mansour, 45 anni, originario del Libano e legale rappresentante della “Mds international srl” di Trieste, la società di servizi di internazionalizzazione d’impresa che si aggiudicò l’appalto (con procedura di affidamento diretto) e che finì in breve al centro di una delle indagini avviate dalla Guardia di finanza su scala sia locale sia nazionale per accertare la regolarità dei dispositivi distribuiti alla popolazione. Ritenendo necessario il vaglio processuale, il gup Carlotta Silva ha disposto il rinvio a giudizio dell’imputato, nei cui confronti il pm Elisa Calligaris aveva formulato le ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture, nonché immissione sul mercato di mascherine chirurgiche con segni idonei a trarre in inganno l’acquirente e di dispositivi di protezione individuale privi dei requisiti di sicurezza. Il processo in dibattimento comincerà il 20 maggio 2022. Accanto alla pubblica accusa siederà la Regione, che si è costituita parte civile con il proprio legale, l’avvocato Elda Massari, al fine di ottenere, in caso di condanna dell’imputato, il risarcimento dei danni, patrimoniali e d’immagine.

Stando alla ricostruzione accusatoria, le mascherine riportavano un marchio Ce «illegale», in quanto apposto in mancanza di dichiarazione di conformità Ce (per le chirurgiche) o Ue (per i Dpi). Di tutt’altro avviso la difesa, rappresentata dall’avvocato Giulio Di Bacco, del Foro di Trieste, che in udienza ha sostenuto come, indipendentemente dalla marchiatura, la merce consegnata possedeva standard tecnici di buona qualità, come confermato dalle verifiche degli enti accertatori in fase di indagini preliminari. Nella primavera 2020, la Mds era stata coinvolta anche in un’inchiesta delle Fiamme gialle pugliesi per l’ipotesi di aver offerto all’Asl di Bari mascherine a prezzi gonfiati: accusa che Mansour aveva respinto, escludendo di avere mai presentato offerte a quell’azienda sanitaria.—





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