Mattarella: «Identità strappate alla storia»

«La nostra identità di Paese democratico ed europeo non poteva accettare che pagine importanti delle sua storia fossero strappate, lasciando i nostri concittadini del confine orientale in una sorta di abbandono morale» Si apre così una dichiarazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del Giorno del ricordo: «Ristabilire la verità storica e coltivare la memoria sono frutto di un’opera tenace e preziosa, che le Associazioni degli esuli e le Comunità giuliano-dalmate e istriane hanno contribuito a realizzare. Ricordare non deve favorire il rancore, ma liberare sempre più la speranza di un mondo migliore» afferma il capo dello Stato.
«Ricordiamo sempre le vittime delle foibe e i nostri fratelli e sorelle che furono costretti a lasciare la loro terra #GiornodelRicordo» è il “cinguettio” invece del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Giorno del ricordo commemorato anche a Palazzo Madama: presenti, oltre al presidente del Senato Pietro Grasso, anche la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, il presidente della Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, Antonio Ballarin, e il giornalista Toni Capuozzo, figlio di esuli. In precedenza, la deposizione di corone all’Altare della patria, in piazza Venezia.
«Con l’istituzione del Giorno del ricordo si è rotto quel velo di silenzio che aveva avvolto la tragedia degli infoibati e dell’esodo italiano dalle terre cedute alla Jugoslavia» sono le parole di Grasso. «Consapevoli che i fattori di coesione del nostro continente sono infinitamente più forti di quelli che in passato lo divisero, prosegue Grasso, abbiamo salutato positivamente l’entrata della Slovenia e della Croazia nell’Unione europea nel 2004 e nel 2013». Infine, secondo il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini «il crimine che riguarda migliaia di italiani vittime della pulizia etnica, derubati, spinti all’esilio o uccisi da un nazionalismo cieco, per troppi decenni è rimasto sigillato da un silenzio insopportabile. Per questo ogni anno vogliamo e dobbiamo infrangere il silenzio. L’Italia democratica e repubblicana, l’Italia della liberazione e della Costituzione, ma soprattutto l’Italia della scuola dice che quel grumo di lutti non solo circoscritti a un luogo ma sono lutti nazionali ed europei». E nel corso della cerimonia il ministro Giannini e il presidente del Senato hanno premiato le scuole vincitrici del concorso “Identità e memoria”.
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