Maturandi, in 13 all’ospedale per alcol

Dietro ogni evento dai grandi numeri si annida sempre un grande cruccio: che qualcosa, o qualcuno, magari per ragioni di pura statistica, possa oscurarne la riuscita. Capita così che la supermovida di venerdì alla Baia di Sistiana, scelta dopo anni e anni di monologhi lignanesi come capitale regionale delle feste post-cena di matura, rischi di essere ricordata, più che per aver radunato quattromila studenti al “Cantera” da ogni dove del Friuli Venezia Giulia, financo dalla Carnia, per aver collezionato proprio malgrado ragazzi sbronzi. I quali, in gran parte dei casi, mica hanno fatto incetta di mojito o di Negroni al banco della discoteca: il “carburante”, sotto forma di bottiglioni di spritz o di vodka e Schweppes, per dirne un paio, ce l’avevano al sacco, negli zaini.
In tredici in effetti - così hanno riferito ieri mattina dalla centrale operativa del 118 - sono finiti in coma etilico, in uno stato tale che ha reso necessaria la spola costante, fino alle tre del mattino suonate, di un’ambulanza tra Sistiana e Cattinara, dove al Pronto soccorso si sono “ripigliati” buttando giù il Metadoxil, il farmaco che accelera il metabolismo dell’alcol. Un numero poi non precisato di altri loro coetanei si sono fatti assistere direttamente in loco: un po’ d’ossigeno, un po’ di glugosio, al caso, per contrastare l’eventuale improvviso crollo degli zuccheri nel sangue. Hanno lavorato sodo, per questo, non solo i sanitari del servizio pubblico ma pure quelli dell’ambulanza con medico al seguito a regime privato garantita, fra le altre cose, dalla “regia” del nascente Portopiccolo. Che s’è sbattuta per portare in riva al mare triestino la cosiddetta “Notte dei maturandi”, icona di Lignano, sorta di collettore di tendenze regionale, in particolare friulano, per la serata scacciapensieri “pre-matura” che si regge su una rete pressoché autogestita di giovani e “pierre” di discoteca.
L’effetto collaterale, però, non s’è fatto attendere. Si chiama appunto “bozza al sacco”.
«A manifestazione finita abbiamo raccolto non so quanti sacchi con dentro non so quante bottiglie di plastica che saranno servite a portare in Baia i cocktail con gli alcolici comprati in precedenza al supermercato», raccontava ieri pomeriggio Sergio Fari, uno dei soci della società di gestione del “Cantera”. «Va premesso - ha aggiunto - che i ragazzi sono arrivati qui ben organizzati, su pullman o su mezzi più piccoli ma con condudente, e che in larga misura abbiamo visto “muli” con la testa sulle spalle. Nessuno s’è messo alla guida dopo aver bevuto. Detto questo, noi il nostro sforzo massimo l’abbiamo fatto ieri (venerdì, ndr) come lo facciamo da anni: i nostri barman sanno bene, e qui non si transige, che non devono dare da bere al banco, oltre che ai minorenni, a chi vi si presenta evidenziando d’aver già alzato il gomito. Anche per questo i nostri cocktail non vengono venduti a prezzo stracciato, come altrove. Non possiamo però controllare in tutto e per tutto quella che è una tendenza acclarata, il trasporto da casa di sostanze alcoliche che vengono poi assunte nel luogo della movida».
@PierRaub
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