Medea, giù le mani dallo stagno di Topadich

Il sindaco revoca il permesso di costruire nella zona. Gli esperti: «Sito importante per la biodiversità»

MEDEA. Il Comune di Medea annullerà il permesso di costruire nell’area privata dello stagno in località Topadich relativo ad un intervento di recupero ambientale. L’autorizzazione era stata rilasciata alla proprietà privata nel 2009, ma era stata subito dopo bloccata e sospesa in autotutela a causa di una segnalazione della sezione regionale del Wwf sulla presenza nell’area umida di alcune specie protette. Erano stati quindi avviati ulteriori accertamenti in attesa di una soluzione. Il sindaco di Medea, Igor Godeas, ha annunciato l’annullamento dell’atto nel corso di una conferenza dedicata agli aspetti naturalistici dello stagno, conosciuto anche come “la busa da fornas”, e promossa dagli Amici dello stagno. Il primo cittadino ha dichiarato che «ora proseguiranno i confronti con la proprietà privata. Il Comune vorrebbe che l’area sia messa in sicurezza e trovare soprattutto una soluzione che accontenti tutti». Il gruppo degli Amici dello stagno di Medea vuole la tutela e la salvaguardia dello stagno contro ogni tentativo di intervento che porti al riempimento e alla scomparsa del laghetto come sembrava ipotizzare, a loro avviso, l’intervento di recupero proposto dalla proprietà privata. Un interesse sul futuro dello stagno è stato manifestato anche da parte della cittadinanza, presente in gran numero all’incontro. L’importanza di quest’area – hanno sottolineato gli Amici dello stagno - è evidenziata nella relazione del piano regolatore del 1996 e nel Piano di assetto idrogeologico dove si afferma che l’esistenza di questo specchio d’acqua, originatosi da un ex cava d’argilla, è utile all’equilibrio idrogeologico del territorio. Gli aspetti naturalistici dello stagno sono stati illustrati nella conferenza da Nicola Bressi , zoologo e divulgatore scientifico del Museo di storia naturale di Trieste. Il laghetto per la sua biodiversità contribuisce all’equilibrio dell’ecosistema locale, fa parte della biodiversità mondiale perché è un importante luogo di sosta per numerose specie di uccelli ed è un sito riproduttivo per migliaia di anfibi, tra cui il Tritone crestato e la rana dalmatina. Le zone umide come il laghetto di Medea trattengono l’acqua, controllano e mitigano le esondazioni e prevengono l’erosione del suolo. Se ben gestite contribuiscono all’eliminazione dei parassiti e degli insetti nocivi. Un’area di valenza ambientale che dovrebbe essere tutelata e ben gestita. «L’area dello stagno- ha puntualizzato il sindaco Godeas- ha molte potenzialità ma non mi piace come si trova nelle condizioni attuali. È intenzione dell’amministrazione organizzare un incontro pubblico sulla questione Saranno coinvolte la proprietà privata con cui continuiamo a dialogare, la Regione e insieme cercheremo una soluzione che soddisfi tutti».

Marco Silvestri

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