Migranti, accolto il Sos della Prefettura

«Aspettiamo nuovi trasferimenti: la comunicazione del ministero potrebbe arrivare da un momento all'altro». La prefettura di Gorizia potrebbe organizzare un trasferimento di migranti già oggi. Gli effetti del recente alleggerimento legato alla partenza di cinquanta richiedenti asilo sono già svaniti. A meno di due settimane dall'invio dell'ultima corriera da parte del Ministero dell'Interno, le strutture della Caritas diocesana sono di nuovo sature e a ieri pomeriggio risultavano 110 stranieri fuori convenzione . Nel complesso, nell'Isontino le presenze hanno ormai raggiunto quota 970, ma il dato è "fluttuante" ed è destinato ad essere ritoccato al rialzo. «Speriamo che il trasferimento che stiamo aspettando sia più consistente dell'ultimo: così possiamo rialzarci», osserva il viceprefetto vicario Antonino Gulletta che, pur non parlando di situazione drammatica, parla comunque di situazione preoccupante. «Da qui in poi il bicchiere potrebbe rovesciarsi», dice il numero due di piazza Vittoria che non si sbilancia sui numeri delle possibili partenze. «Speriamo almeno in 100 persone, ma l'ideale sarebbe che a partire fossero in 200; anche se comunque non basterebbe visto che gli arrivi non si fermano». Lo sforzo è di dare un tetto a tutti, come previsto dalla legge. In merito alle polemiche sul bando legato all'accoglienza, dal palazzo del Governo emerge un velo d'amarezza. «La nostra pianificazione - spiega Gulletta - viene fatta in base ai volumi di migranti che prevediamo di avere. Siamo consapevoli che nessuno ci darà 600 posti convenzionati, ma il nostro calcolo non è stato certo fatto al rialzo. Se mai, se polemica doveva esserci, doveva essere opposta. A essere pignoli, con 600 posti siamo sotto già oggi. Noi cerchiamo di fare il meglio possibile gestendo le risorse che abbiamo». L'invito del viceprefetto alle forze politiche è quindi a lavorare tutti insieme. «Noi non facciamo politica - ricorda -. Noi facciamo solo gestione e siamo chiamati a fare un bando con una previsione legata a quello che accade. Non tenere conto della realtà, sarebbe da illusi. Coprire 600 posti è pressoché impossibile, ma se non stiamo tutti dalla stessa parte, i problemi non si risolvono». Stefano Bizzi
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