Montecitorio ricorda per la prima volta la strage di Vergarolla

Nel 1946 una bomba sulla spiaggia uccise decine di italiani Garavini: «Ridata dignità alle vittime». Presente Cristicchi
Di Mauro Manzin

TRIESTE. «Commemorare oggi le vittime di Vergarolla in Parlamento, cioè nel cuore della democrazia, significa ridare dignità ad una strage troppo a lungo ingiustamente dimenticata». Lo ha detto Laura Garavini (Pd), moderando il convegno presieduto dalla vicepresidente della Camera dei deputati, Marina Sereni (Pd) e concluso dall’onorevole Ettore Rosato (Pd) sulla strage avvenuta il 18 agosto del 1946 sulla spiaggia di Vergarolla a Pola. Attraverso le voci di due testimoni, Lino Vivoda e Livio Dorigo, attraverso gli studi di esperti della vicenda, come il giovane storico Gaetano Dato, il professor Roberto Spazzali, il presidente dell’Università popolare di Trieste, Fabrizio Somma e grazie alla poesia di Simone Cristicchi, che ha recitato alcuni brani tratti dal suo pezzo teatrale “Magazzino 18”, «vogliamo oggi - ha detto ancora la Garavini - cercare di rendere onore alla memoria delle vittime innocenti morte nel corso della terribile strage di Vergarolla, il 18 agosto 1946». L’iniziativa, definita «senza precedenti» dal quotidiano Avvenire ha visto la partecipazione delle diverse associazioni degli esuli giuliano dalmati, verso i quali la Garavini ha espresso vivi ringraziamenti per l’ostinato e generoso impegno, negli anni, affinché si pervenisse al meritato riconoscimento della strage, da parte delle istituzioni.

Il 18 agosto 1946, sulla spiaggia di Vergarolla, si sarebbero dovute tenere le tradizionali gare natatorie per la Coppa Scarioni. In quel periodo l'Istria era rivendicata dalla Jugoslavia di Tito, che l'aveva occupata fin dal maggio 1945. Pola invece era amministrata a nome e per conto degli Alleati dalle truppe britanniche, ed era quindi l'unica parte dell'Istria al di fuori del controllo jugoslavo. La manifestazione aveva l'intento dichiarato di mantenere una parvenza di connessione col resto dell'Italia. La spiaggia era gremita di bagnanti, tra i quali molti bambini. Ai bordi dell'arenile erano state accatastate - secondo la versione più accreditata - ventotto mine antisbarco - per un totale di circa nove tonnellate di esplosivo - ritenute inerti in seguito all'asportazione dei detonatori. Alle 14.15 l'esplosione di queste mine uccise diverse decine di persone.

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