Muggia, via ai lavori di Casa Benussi

MUGGIA. Dopo una corsa contro il tempo fatto dagli uffici comunali ed i problemi legati al patto di stabilità finalmente sono stati aggiudicati i lavori di manutenzione straordinaria dell'edificio di Calle Monte Albano. L’immobile, donato da Arnaldo Benussi al Comune di Muggia con il vincolo di destinarlo a "gruppo appartamento", cioè alla convivenza di un numero limitato di persone disabili che presentano problematiche omogenee o compatibili, persone che non intendono vivere autonomamente o con i propri familiari, verrà intestato a Vinicio Benussi. Dopo il reperimento di un finanziamento regionale di 104 mila euro e la redazione dei progetti preliminari e definitivi necessari per l'adeguamento funzionale relativo al superamento delle barriere architettoniche per portatori di handicap (realizzazione elevatore per i tre piani dell'edificio, adeguamento servizi igienici e varie opere di finitura), ora, a seguito della gara pubblica, sono stati aggiudicati i lavori. L'opera non era stata appaltata a causa delle chiusure del patto di stabilità.
A seguito del monitoraggio delle opere bloccate effettuato dalla Regione in aprile e della richiesta di priorità delle opere da sbloccare, la Giunta Serracchiani a fine maggio ha concesso finanziamenti solamente per quest'opera, con la possibilità concessa al Comune di destinare lo stesso importo su un'altra opera, cosa che eventualmente si era ipotizzata, però con il rischio che in caso di mancato inizio dei lavori entro il 20 giugno, si sarebbe persa la disponibilità dell'immobile e del contributo regionale già incassato.
Racconta l'assessore ai Lavori pubblici di Muggia, Marco Finocchiaro: “Questo patto di stabilità sta mettendo in ginocchio i comuni. Ci vogliono anni per programmare e progettare un'opera, poi se tutto va bene ti finanziano l'opera e ti concedono un contributo o ti consentono di fare un mutuo, ma non puoi spendere i soldi perché il patto di stabilità te lo impedisce, poi d'improvviso ti concedono spazi finanziari per il 10 % del valore delle opere finanziate e in pochi mesi devi realizzare l'opera». E tutto questo «per fare una piccola opera pubblica, nel rispetto di più di 600 articoli del codice dei contratti e suo regolamento d'attuazione, leggi antimafia, leggi sulla tracciabilità dei flussi finanziari, ecc., con grande sofferenza delle piccole imprese ed artigiani che ogni giorno falliscono - aggiunge Finocchiaro -. Poi vieni a sapere che sulle grandi opere quali Expo e Mose, le stesse regole che noi facciamo rispettare alla lettera, sono costantemente eluse dai poteri forti. Credo che sia ora di cambiare».
Riccardo Tosques
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