Muore nella villetta in fiamme a San Pier

ULTIMA ORA Rogo nella notte, la vittima è l’ottantenne Luigi Zandomeni. Semidistrutta la casa

SAN PIER D’ISONZO. Una persona è morta ieri sera in seguito a un violento incendio divampato in una villetta a due piani di via 25 Aprile (la Provinciale 12), a San Pier d'Isonzo. Le notizie in serata erano frammentarie, ma all’esterno dell’edificio, una casetta circondata da un giardino protetto da una recinzione, c’erano anche i parenti del proprietario e residente, un anziano del luogo, mentre i vigili del fuoco hanno confermato il ritrovamento della salma.

Non è ancora stato accertato se il decesso è avvenuto a causa delle esalazioni oppure se l’uomo sia rimasto intrappolato tra le fiamme. L’immobile - da un primo accertamento - risulta intestato a Luigi Zandomeni, 80 anni, parente del sindaco di San Pier, Riccardo Zandomeni.

Le forze dell’ordine non hanno voluto dare la conferma ufficiale sull’identità della vittima, ma è dato ufficiosamente per certo che si tratti proprio di Luigi Zandomeni.

L'allarme è scattato poco dopo le 21.30. I vicini hanno visto nel buio della notte i bagliori del rogo e sentito l’odore acre del fumo. Hanno subito allertato i pompieri: al centralino del 115 sono arrivate contemporaneamente numerose chiamate.

Sul posto sono giunte a tempo di record varie squadre dei vigili del fuoco di Monfalcone, con rinforzi anche da altri distaccamenti, e i carabinieri. Inizialmente si era sperato che nella casa che stava bruciando non ci fosse in quel momento nessuno, tanto che l'ambulanza del 118 è arrivata con una certa tranquillità. Invece, verso le 22.15 è emersa l'atroce verità: tra le rovine ormai fumanti c'era il corpo di una persona.

I pompieri hanno lavorato a lungo nel corso della notte per spegnere anche gli ultimi focolai, muovendosi tra idranti e autoscale alla luce delle fotoelettriche e osservati da decine di persone residenti nella zona richiamate sul posto dal grande trambusto. Non è stata ancora accertata la causa che ha dato il via all'incendio. E' stata comunque già informata la procura di Gorizia che ora dovrà disporre il presumibile sequestro dell'edificio, seriamente danneggiato, e gli altri atti d'indagine.

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