Muro contro muro sugli “odori” della Siot

SAN DORLIGO DELLA VALLE. La Siot che - attraverso le parole del suo neo direttore, Alessio Lilli - spiega gli interventi fatti per ridurre l’emissione di cattivi odori generati dall’impianto. I residenti delle zone vicine ai serbatoi che si sentono comunque penalizzati e, insoddisfatti delle argomentazioni portate da Lilli, minacciano di iniziare una nuova raccolta firme per protestare contro uno stato di fatto che definiscono, come ha detto Giorgio Jercog, del Comitato Salvaguardia del golfo, «inaccettabile e pericoloso per la salute dei cittadini».
Il muro contro muro sul “caso Siot” continua. Nemmeno la seduta che il consiglio comunale di San Dorligo della Valle ha dedicato ieri all’argomento ha fatto registrare passi avanti; la Siot cerca il dialogo, ma i residenti non ci stanno. «Le condizioni meteo delle ultime settimane, con basso livello di ventilazione e l’ininterrotta presenza di una cappa di nebbia - ha detto Lilli - hanno favorito la stagnazione degli odori che derivano dalla movimentazione dei greggi. La Siot tiene in massima considerazione la situazione legata all’emissione di odori. L’impegno per abbatterli è costante - ha aggiunto il direttore - e si basa sull’implementazione di un sistema di abbattimento, con nebulizzazione di acqua, delle componenti odorose. Attualmente il sistema, una tecnologia sviluppata nell’ambito di un progetto portato avanti in collaborazione con l’Università di Trieste e che ha impegnato risorse per 1,3 milioni di euro – ha precisato Lilli - è installato in via prioritaria su nove serbatoi di cui uno attualmente in fase di revisione. Intendiamo implementare l’attuale sistema di abbattimento degli odori, dotando un maggior numero di serbatoi della tecnologia di nebulizzazione. A breve sono previste due ulteriori installazioni».
Rispondendo poi a specifiche domande formulate dai consiglieri presenti, Lilli ha spiegato che «l’installazione di tetti fissi ai serbatoi non può essere presa in considerazione, in quanto non tecnicamente attuabile a San Dorligo della Valle. Gli abbattimenti sono comunque tangibili – ha proseguito – e, se non li avessimo fatti oggi, con questi greggi, che emanano odori in maggior misura rispetto a quelli di una ventina di anni fa, sarebbe molto peggio. In ogni caso l’emissione zero è impossibile».
Mauro Szalay, responsabile dello stabilimento, ha ribadito che «il sistema di riduzione delle emissioni ha evidenziato progressi, vedremo la situazione a fine 2016, poi la direzione valuterà». Numerosi gli interventi dei consiglieri. Roberto Potocco (Pd) ha detto che «l’inquinamento rappresenta una penalizzazione per tutto il Comune e, sotto il profilo economico, le case, che preesistevano all’insediamento Siot, oggi valgono pochissimo». Emilio Coretti (Pd) ha espresso la preoccupazione che «gli odori possano comportare danni per la salute dei residenti». Boris Gombac, dell’omonima lista di opposizione, ha criticato la decisione della Siot «di costruire qui, in un catino di 24 km quadrati senza aria, un impianto di questo tipo» aggiungendo che «gli investimenti previsti per evitare gli odori sono troppo pochi. Faremo una visita sul posto per verificare».
Davide Stolli (Unione slovena) ha rimarcato il fatto che «esiste una concessione alla Siot valida per ulteriori 50 anni, perciò il tema va affrontato». Roberto Drozina (Lista Territorio e ambiente) ha osservato che «l’odore è quello delle uova marce e l’unico elemento che lo produce è l’anidride solforosa, paragonabile al cianuro».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo








