Musei di Storia e arte, l’importanza - e i segreti - del restauro

Si parlerà de “Il restauro di alcuni dipinti dei Civici musei di Storia e arte (nella foto): dialogo tra il conservatore Lorenza Resciniti d il restauratore Maria Teresa Tito su tecniche e...

Si parlerà de “Il restauro di alcuni dipinti dei Civici musei di Storia e arte (nella foto): dialogo tra il conservatore Lorenza Resciniti d il restauratore Maria Teresa Tito su tecniche e rivelazioni”, con il supporto di una ricca serie di immagini, questo pomeriggio alle 16.45 al Circolo della stampa (corso Italia 12, sala Paolo Alessi, al primo piano). La Pinacoteca dei Civici musei di Storia e arte nasce dal raggruppamento dei dipinti affluiti al Museo a partire dal 1874, tramite doni o acquisti che, grazie alla sensibilità di molti, pervengono a tutt’oggi. Tra le donazioni più considerevoli susseguitesi negli anni, le collezioni provenienti da illustri famiglie triestine quali Currò (1929), Caccia (1929), Morpurgo de Nilma (1943), Sartorio (1910 e 1947), Hortis (1947), Stavropulos (1952), Rusconi-Opuich (1976). Alcune di queste comprendono sia opere d’arte antica che di epoca moderna, tanto da poter affermare che la Pinacoteca copre un arco cronologico che va dal XIV al XX secolo. Purtroppo molti di questi dipinti sono entrati al museo già in condizioni instabili dal punto di vista della conservazione e, negli anni, una gran parte sono stati restaurati grazie a sponsorizzazioni ma, soprattutto, grazie all’esistenza, all’interno del museo, di un laboratorio di restauro composto da persone specializzate in diverse discipline. Quasi mille i dipinti restaurati ed esposti tra le varie sedi museali comunali quali i Musei Morpurgo de Nilma, Sartorio (che sono entrambe case museo), Storia patria, Risorgimento e Teatrale. Infine, una ricca sequenza di immagini illustrerà alcuni degli interventi di restauro ritenuti più significativi.

Fulvia Costantinides

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