Musei, guerra a tarme e tarli con l’azoto
E' da ieri operativo al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, il nuovo "Generatore di azoto on-site Tgn4 - Tirrenia". Si tratta di una particolare macchina per proteggere i beni culturali da infestazioni di tarme, tarli e altri pericolosi parassiti. I reperti museali sono infatti molto spesso costituiti da materiali organici quali pelli, penne, lane, legni, sete, stoffe.
Tali materiali organici, soprattutto con il loro naturale invecchiamento sono un pasto ambito per molti piccoli parassiti. Tali infestazioni costringono da sempre il personale Museale ad operare dei continui "avvelenamenti" dei reperti con particolari sostanze chimiche che però possono risultare a volte tossiche anche per il personale ed i visitatori, nonché rischiose per l'imbrattamento dei beni conservati.
Tali disinfestazioni periodiche, di norma eseguite dal personale con dotazioni speciali, altre volte affidate a ditte esterne, pesavano sul bilancio per alcune migliaia di euro ogni l'anno. Una spesa che ora sarà tagliata grazie a questo speciale macchinario.
Con il nuovo Tgn4 - Tirrenia in dotazione al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste la disinfestazione può essere effettuata sempre dal personale interno, e in modo radicale, senza alcun uso di sostanze tossiche e senza rischi per la salute e l'incolumità di cose e persone. Acquistata grazie ad un finanziamento dell'Area Cultura del Comune, la macchina (unica in Friuli Venezia Giulia) con un procedimento semplice quanto tecnologicamente avanzato: una volta posto il bene culturale in una speciale tenda stagna, toglie tutto l'ossigeno, saturando l'aria di solo azoto sino al 99,93%. L'azoto è un gas innocuo e inerte ma pure incompatibile, a tali dosi, con la vita di ogni tipo di parassita.
L'efficenza della macchina è tale che al suo interno possono essere sistemati reperti piccoli e delicati (merletti, acquarelli, farfalle) come pure interi scaffali o armadi, liberando dai parassiti molti reperti in contemporanea o anche reperti di cospicue dimensioni (persino un cavallo!).
Sistemata nella sede del Museo in Via dei Tominz, la strumentazione è ovviamente a disposizione di tutto il sistema Museale cittadino. E nel prossimo futuro si pensa di renderne possibile il nolo anche ai privati (come restauratori, collezionisti ed antiquari) che ne faranno richiesta in maniera tale da riuscire ad ammotizzarne il costo, almeno parzialmente.
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