Musei provinciali, vertice con il ministro alla Cultura

Prossima trasferta di Gherghetta con Torrenti per trovare la quadratura del cerchio sul nodo della futura proprietà. Romoli: «Rinnoviamo la candidatura del Comune»
Di Francesco Fain

The day after è il giorno in cui si cerca il dialogo. Sia da parte della Provincia che da parte del Comune. Sia sul versante di centrosinistra che su quello di centrodestra.

L’approvazione della legge che istituisce l’Erpac (Ente regionale unico per il patrimonio) non ha, in verità determinato alcunché sulla futura proprietà dei Musei preovinciali: la questione resta ancora da definire e le diplomazie sono al lavoro per evitare scippi a Gorizia e alla sua provincia (intesa come territorio e non come ente).

Enrico Gherghetta smorza i toni dopo l’intervento strong dei giorni scorsi. E rivela di aver avuto già un primo colloquio con l’assessore Torrenti dopo l’approvazione della legge. «Della nuova norma ci vanno bene due cose. Avevamo chiesto la gestione regionale e la sede dell’ente a Gorizia ed entrambe le richieste sono state esaudite. Ritengo sia una grande occasione per la città: bisogna considerare che tutto il sistema culturale isontino era in difficoltà e aveva vissuto al di sopra delle sue possibilità. Con l’Erpac le cose possono cambiare. Avevamo anche chiesto anche una rappresentanza non “filtrata” dall’assessore di turno e pure questo auspicio si è concretizzato perché c’è il riconoscimento di un ruolo attivo del territorio».

Manca il nodo principale: la questione della proprietà. «Torrenti - aggiunge Gherghetta - ha previsto un vincolo ma non l’ha collegato alla proprietà. Che dire? Il mio obiettivo è cercare di portare a casa il massimo. Creare una Fondazione? Continua ad essere la mia idea perché tutti e 25 i Comuni devono avere la titolarità dei Musei. È vero, ci sono dei vincoli ma se c’è volontà politica i vincoli si superano. Per questo, il 3 o 4 marzo l’assessore regionale Torrenti e il sottoscritto andremo a Roma a parlare con il ministro dei Beni culturali e trovare una via d’uscita».

Nel frattempo, il sindaco Ettore Romoli rinnova la candidatura del Comune di Gorizia. «La legge - dice - ormai è approvata e noi continuiamo nella nostra battaglia. Oggi è stato costituito il contenitore (l’Erpac, ndr) che non tocca nè il problema della proprietà nè della gestione. In pratica, non è cambiato nulla e i nodi sono rimasti. Continuo a considerare questo nuovo ente un carrozzone e una spesa inutile di cui non avevamo bisogno ma credo, al tempo stesso, che ci siano tutti gli spazi per avviare un ragionamento sul futuro dei Musei».

Quale futuro? Romoli ribadisce concetti a lui cari. «La proprietà deve essere della collettività goriziana che il Comune rappresenta. Mi auguro che Torrenti sia disponibile a ragionare con il territorio: non solamente con il Comune ma con tutte le realtà culturali di riferimento». Insomma, la volontà di dialogare e di trovare una soluzione c’è. «Ma se, poi, non troveremo ascolto daremo vita a tutte le azioni necessarie. Speriamo di riuscire a trovare una condivisione». Ma non sarà facile. La partita è apertissima.

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