Natura&cultura boom, 18 eventi e tremila presenze

Mentre Gorizia si interroga sul futuro dei suoi (?) Musei provinciali (dopo averli ignorati per decenni) e cerca affannosamente di essere qualcosa, la malconcia Monfalcone, incerottata dall’ormai...
Di Roberto Covaz

Mentre Gorizia si interroga sul futuro dei suoi (?) Musei provinciali (dopo averli ignorati per decenni) e cerca affannosamente di essere qualcosa, la malconcia Monfalcone, incerottata dall’ormai stantia definizione di “città dei cantieri”, mette la freccia e sorpassa un po’ tutti sulla superstrada della cultura.

Il riconoscimento più significativo è venuto da Paolo Mieli: «Ho scelto Monfalcone per la prima presentazione del mio nuovo libro perché questa rassegna ha una storia particolare e la città una grande sensibilità culturale». La manifestazione Natura&cultura ha chiuso i battenti con un bilancio che fa riflettere: 18 eventi in 6 giorni, con una media di 150 presenze ad ogni incontro e punte di 250 con i nomi di maggior richiamo per almeno 3mila partecipanti. Esempio di una fiera letteraria nata in una cittadina al di fuori dei circuiti dei grandi editori che in cinque anni di vita ha visto alternarsi scrittori fra i più gettonati del panorama italiano e le star dell'alpinismo mondiale.

Natura&cultura non è la versione monfalconese del festival èStoria, potrebbe essere la cuginetta di Pordenonelegge. èStoria è prodotta da un’associazione culturale che attinge a fondi pubblici. Pordenonelegge è il risultato vincente di un gioco di squadra tra pubblico e privato. Natura&cultura è invece tutto pubblica, e nasce dall’inesauribile crogiolo di idee che è l’assessorato comunale agli Eventi che vede nel dirigente Lucio Gregoretti e nel suo qualificato staff la punta di diamante dell’assessorato retto dal vicesindaco Omar Greco. Staff che pratica con disinvoltura e successo la corsa ai bandi europei, che si muove agevolmente nei meandri di svariate normative grondanti soldi ma snobbate da ben più blasonati Comuni.

Anche dal punto di vista economico - come spiegano gli uffici - il consuntivo di Natura&cultura «è più che positivo perché gran parte dei costi delle cinque edizioni sono stati coperti da finanziamenti europei che abbiamo saputo incamerare, in particolare con il progetto intestato a Julius Kugy con una dotazione di oltre un milione di euro». La formula originale della manifestazione è quella di abbinare le produzioni locali di qualità ai grandi nomi della letteratura per promuovere in tal modo anche la conoscenza delle opere cosiddette minori e che quasi sempre tali non sono. Così accanto a Corrado Augias, Paolo Mieli, Toni Capuozzo, Philippe Daverio, Giorgio Pressburger e Paolo Maurensig hanno trovato spazio il libro sulla Compagna dei Benandanti curato da Paolo Morganti, quello di Vittorio Alberto Spanghero sull'emigrazione isontina e quello di Giacomo Scotti sul Battaglione Triestino. E a colmare la storiografia locale ci ha pensato anche il Comune con l'edizione di un volume sugli itinerari della Monfalcone industriale e uno sulle vicende del Patriarcato. E a proposito del volume di Paolo Mieli "L'arma della memoria" uno dei capitoli dedicato alla ricostruzione dei fatti storici del 1945 chiama in causa anche l'esperienza monfalconese. Una rassegna, insomma, che dimostra come con pochissime risorse, ma con molto impegno, si possa offrire un'occasione di incontro e approfondimento degna della maggiori città italiane.

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