Nave fa dietro front per prendere a bordo una donna incinta
SPALATO. Uno stupendo esempio di solidarietà umana arriva dall’isola dalmata di Lissa (Vis). L’altro giorno, alle 5.30 del mattino, dall’omonimo capoluogo è salpato il traghetto Lastovo della fiumana Jadrolinija, puntando la prua verso Spalato. A 150 metri dalla riva, il ferry si è però fermato per poi tornare indietro, manovra resa parecchio difficile dalla sferzante bora che era presente da ore in questa porzione della Dalmazia meridionale. Ad attendere che il Lastovo accostasse, un’autolettiga con a bordo la 34enne Nada ‹ur›evi„, nella 36esima settimana di gravidanza e colpita poche ore prima da emorragia. La donna si era rivolta al suo medico, Nebojša ‹or›evi„, lamentandosi per la perdita di sangue vaginale.
Rapida la reazione del medico che si era rivolto al 112, chiedendo che Nada fosse trasportata d’urgenza a Spalato a bordo di un elicottero. Dall’Aeronautica militare croata era stato risposto che non era possibile l’elisoccorso a causa delle violente raffiche e a quel punto è stata allarmata l’armatrice Jadrolinija. Il suo coordinatore per l’area spalatina, Ante Mrvica, ha subito chiamato il comandante del Lastovo, Jere Lukši„, che ha ordinato all’equipaggio il rientro in porto per caricare a bordo la donna incinta.
«Nessuno di noi ha avuto un attimo di esitazione – ha detto Lukši„ – ed anzi chi di dovere si è preparato nell’eventualità che la donna partorisse. Non è stato così, con la ‹ur›evi„ che dopo due ore di viaggio un po’ tribolato per il vento e il mare mosso è stata presa in consegna dai sanitari spalatini. So che ora sta bene, assistita al Centro clinico–ospedaliero di Spalato. Voglio sottolineare che per noi non sarebbe stato il primo parto. Ne abbiamo avuti già diversi, che ci hanno resi orgogliosi e contenti. Prima però c’è sempre un po’ di paura e inquietudine tra l’equipaggio in quanto temiamo che la situazione possa precipitare».
Contattata dai giornalisti, la ‹ur›evi„ (che sul Lastovo era accompagnata dal consorte e dal dottor ‹or›evi„) ha ringraziato i marittimi del traghetto, esprimendo la certezza che se il ferry fosse stato molto lontano, si sarebbe comunque trovata una soluzione. «Sono convinta che ci avrebbe pensato la Polizia marittima – ha detto – oppure qualcuno degli abitanti di Lissa».
Andrea Marsanich
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