Nell’Agenzia del lavoro entrano 16 aziende

Via libera dal Comitato portuale ieri anche all’Agenzia del lavoro, nuova società fornitrice di manodopera che interverrà in caso di picchi di lavoro all’interno di tutto il perimetro del porto. È stato infatti reso noto al termine della seduta che ben sedici tra aziende terminaliste e quelle che svolgono attività portuali hanno aderito al bando emesso dalla stessa Authority, per dar vita all’Agenzia e costiturne il capitale sociale. È presumibile dunque che tutte e sedici in qualsiasi fase di emergenza decidano di avvalersi delle prestazioni dell’Agenzia che è stato stabilito che sarà composta da 111 lavoratori con un capitale sociale di 150mila euro. In questa prima fase sperimentale, che avrà la durata di dodici mesi, il 51% dell’Agenzia resterà comunque in mano all’Autorità portuale che successivamente ridistribuirà le proprie quote.
«Recentemente - ha puntualizzato ieri il commissario dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino - è giunto l’ok ministeriale per la costituzione dell’Agenzia in base al comma 5 dell’articolo 17 della legge 84 del 1994. Abbiamo fatto un censimento di quelli che all’interno dello scalo sono gli articoli 16 (aziende che svolgono operazioni portuali e servizi portuali, ndr.), ne abbiamo riordinato l’attività e ora con l’Agenzia intendiamo disciplinare quella che è la fornitura di lavoro temporaneo in porto con una modalità totalmente moderna e innovativa che non fa riferimento a forme estinte (il riferimento sembra essere alle vecchie Compagnie portuali, ndr.). Il fatto è che soprattutto nel settore dei container è in atto il gigantismo navale e un porto come Trieste che ha la possibilità di far ormeggiare le navi più grandi che esistano non solo in circolazione sui mari, ma addirittura quelle che sono ancora nei cantieri non può prescindere dal fatto che si verifichino picchi di lavoro. In questo senso - ha concluso D’Agostino - la costituzione dell’Agenzia è in linea con le modalità di sviluppo della gestione del lavoro nei porti del Nord Europa».
Va rilevato che nell’Agenzia del lavoro confluiscono i lavoratori della Minerva che alcuni anni fa aveva preso in affitto il contratto della Compagnia portuale di Trieste e anche quasi tutti i lavoratori dell'impresa Deltauno che a propria volta li aveva rilevati dal fallimento di quella che era la più grossa tra le cooperative che operavano in porto, la Primavera. (s.m.)
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