Nesladek scrive al ministro Delrio

Nella lettera la richiesta di tutela del Comune nella riforma dei porti

MUGGIA. Nerio Nesladek prova, da sindaco uscente di Muggia, a indurre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio a riaprire i giochi sulla riforma dei porti. Il provvedimento, «recentemente approvato dal Consiglio dei ministri - scrive Nesladek -, come noto contempla la sostituzione delle attuali Autorità portuali con le costituende Autorità di sistema Portuale, le quali, tra i propri organi annovereranno anche un Comitato di gestione, il quale sarà destinato a sostituire l’odierno Comitato portuale». Al nvuo board «dovrebbe partecipare, assieme al presidente e agli altri rappresentanti elencati, anche “un componente designato dal sindaco di ciascuno dei comuni ex sede di autorità portuale”. Tale formulazione rischia di escludere la partecipazione di questo Comune, già parte del Comitato portuale dell’Ap di Trieste alle importanti decisioni che il Comitato di gestione dovrà assumere nel prossimo futuro. Tali decisioni influiscono in modo rilevante sul territorio muggesano e sulla popolazione residente, soprattutto per i motivi di contiguità geografica con il Porto di Trieste, che hanno peraltro indotto lo scrivente, anche in epoca recente, a prendere motivatamente posizione presso il Comitato portuale in ordine a delicate questioni, quali le ragioni ostative alla realizzazione del rigassificatore di Zaule e l’impatto di talune opere previste dal nuovo Piano regolatore portuale sulla collettività amministrata». Per tali motivi, Nesladek chiede al ministro Delrio «di voler rappresentare presso le competenti sedi l’esigenza di riconsiderare una nuova formulazione della norma, volta a consentire l’inclusione tra i partecipanti al Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Orientale anche di un rappresentante del Comune di Muggia in quanto Comune già partecipante all’organo collegiale dell’Autorità portuale. In altri termini - specifica l’esponente politico del Pd (di cui è segretario provinciale) - si tratterebbe di fornire un’interpretazione autentica secondo la quale fra i comuni ex sede di Autorità portuale si ricomprendono, logicamente, tutti i Comuni che già facevano parte della circoscrizione territoriale di un’Autorità portuale».

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