Nicoli: «Controlli a tappeto sulla comunità musulmana»

«Basta con il buonismo e il permissivismo. Il rispetto delle regole va garantito con azioni concrete. La comunità bengalese deve capire che ai fini di una convivenza il più possibile equilibrata, assieme ai diritti vanno assunti precisi doveri. E le chiare minacce espresse dalla comunità dell’associazione islamica culturale Baitus Salat dimostrano che siamo ben lontani dallo sforzo di integrazione sociale». Il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Nicoli, ritenendosi «per nulla soddisfatto» delle risposte del sindaco Silvia Altran in Consiglio comunale, all’indomani dell’annuncio da parte della comunità islamica circa l’intenzione di “scendere in piazza” per “dar voce” al disagio legato all’impossibilità di utilizzare l’ex Hardi Discount di via Primo Maggio, intende presentare un ordine del giorno per la prossima assise attraverso la quale vuole sollecitare «provvedimenti concreti per stroncare fin dall’inizio situazioni che possono rivelarsi pericolose in futuro per l’intero territorio del Monfalconese».
Nicoli parla di “giro di vite” in ordine ai controlli. «Ritengo che vadano messe in atto verifiche a tappeto. Controlli sui negozi circa la regolarità delle attività aperte, la merce messa in vendita, gli orari degli stessi esercizi. Verifiche accurate e costanti vanno garantite anche per quanto riguarda gli alloggi. Non bastano - aggiunge il capogruppo di Fi - dichiarazioni di residenza o domicilio sulla carta. Servono controlli a sorpresa negli appartamenti, proprio per verificare il reale numero degli inquilini presenti e la relativa titolarità dei contratti di affitto o di acquisto». Nicoli fa riferimento anche a «severi controlli nelle strade, al fine di verificare la regolarità dei permessi di soggiorno e l’effettiva occupazione lavorativa. Considerata la presa di posizione dell’associazione Baitus Salat in questi giorni - continua -, la questione integrazione va affrontata in modo diverso da come condotta dall’attuale amministrazione comunale. Quanto accaduto è un segnale preoccupante, dimostra come non vi sia alcuna volontà di adeguarsi volendo invece imporre le proprie regole, usanze, credo religioso, compresi comportamenti talmente lontani e diversi da risultare perfino “invasivi”». Nicoli incalza l’amministrazione con toni pesanti: «Questa comunità - osserva - trova terreno fertile in una città guidata da una giunta permissiva e facilona, e da una maggioranza di sinistra che tratta queste persone in modo privilegiato. Molti cittadini mi avvicinano quasi quotidianamente per lamentare situazioni di disagio. Mi chiedono, inoltre, se questa popolazione che affolla il San Polo paghi le prestazioni sanitarie come tutti i cittadini».
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