Nicoli torna a denunciare il porta a porta

Immaginiamo un trasfertista che tra cinque mesi arriva a Monfalcone, cioè a distribuzione del kit di sacchetti già avvenuta. Dopo un po’ qualcuno gli spiegherà che non può usare qualsiasi contenitore per sbarazzarsi dei rifiuti domestici. Perché quelli del supermercato, nossignore, non vanno bene e neppure le borse compostabili in materiale assolutamente biodegradabile erogato sempre alle casse dalla grande distribuzione, dopo una spesa. Ammesso che sul serio se ne preoccupi, visto che secondo quanto recentemente affermato dall’assessore Fabio Gon proprio alla massiccia presenza di trasfertisti si devono taluni disagi del porta a porta (tradotto: le minidiscariche di immondizia), quanto tempo impiegherà quest’uomo prima di indirizzarsi verso l’ufficio o i punti vendita preposti? E nel frattempo?
Sono alcune della domande che si pone il capogruppo forzista e consigliere provinciale Giuseppe Nicoli, già promotore nel 2007 di un referendum contro il porta a porta che per una manciata di voti non raggiunse il quorum in città. «Ma tanto sarebbe stato lo stesso, visto che a Staranzano, dove il “no” invece vinse regolarmente l’amministrazione dell’epoca decise di ignorare l’esito - osserva l’azzurro -. Ormai nell’Isontino siamo quasi in un regime monopolistico: dobbiamo perfino usare un determinato tipo di sacchetto per un servizio che a Monfalcone non risulta poi così efficiente, alla luce delle lamentele dei residenti». «Ciò si deve - prosegue - anche alle scelte di una dirigenza che si è dimostrata sempre arrogante e poco sollecita ad accogliere le istanze della popolazione».
Quanto alla gratuità dei kit consegnati porta a porta, «non si tratta di una regalìa, alla luce delle tariffe, anzi a poter scegliere forse il cittadino avrebbe preferito destinare la somma per l’acquisto dei sacchetti a una riduzione delle cartelle». C’è da precisare che il fornitore del kit è stato selezionato da Isa con bando pubblico.
«Mi piace infine ricordare che già l’altr’anno avevamo posto a Isa il problema della privacy per i sacchetti - conclude Nicoli -, ma la dirigenza aveva tirato dritto, salvo poi far marcia indietro oggi proponendo sacchetti più coprenti». Il consigliere annuncia il deposito nei prossimi giorni di una corposa interrogazione sul punto. (ti.c.)
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