Niente case private in Porto Vecchio
Storico accordo fra il sindaco Dipiazza e il presidente dell’Ap Boniciolli
Porto Vecchio, raggiunte le intese tra Comune e Autorità portuale sulla variante. Il Comune ha armonizzato la sua variante al progetto dell’Authority (firmato dall’ingegner Ondina Barduzzi e che ha avuto praticamente tutte le approvazioni) e si parte davvero stavolta con il rilancio. Nessun «riuso» o «restituzione alla città», termini inesatti che a molti risultano pure ostici, ma piuttosto decollo economico con le attività di portualità allargata. Chi aveva nel cassetto il sogno di un appartamentino o magari di un loft (come nei Docks di Londra) vista mare e scorcio su piazza Unità, dovrà tenerselo.
Ma anche il Comune dovrà rinunciare al progetto di un attraversamento con la viabilità, da Miramare a dopo la Stazione. Nessun rischio neanche di speculazione edilizia. In compenso si potrà fare molto altro, dalle marine per yacht e megayacht sino agli hotel dedicati, dalle strutture di intrattenimento alle sedi direzionali e di ricerca. Anche istituti di studi sul mare, dal liceo alla facoltà di ingegneria. E se è vero che c’è già una fila di investitori pronti a mettere i soldi sul Porto Vecchio per fare attività il decollo economico è assicurato. Pochi giorni fa, mercoledì scorso per l’esattezza, l’ultima riunione fiume tra Comune e i tecnici dell’Autorità portuale, presenti per quest’ultima il segretario generale, Marino Conticelli e il sindaco Roberto Dipiazza. La notizia doveva restare riservata, il sindaco già stava pensando a una cerimonia in grande stile per la firma. Ma la portata dell’intesa e la conferma della firma del verbale di accordo ha fatto subito il giro dei palazzi.
«E’ dal 1957 che non si raggiungevano delle intese tra Comune e Autorità portuale su una variante – commenta Dipiazza tra l’euforico e l’entusiasta – siamo riusciti dopo un mare di lavoro e quattro ore di discussione a risolvere le ultime impasse e firmare il verbale di accordo. È fatta, siamo riusciti a dare alla città quello che aspettava da tempo. Una cosa straordinaria. Sono emozionato perché è la cosa più importante che ho fatto da sindaco, più ancora dei 200 cantieri, più della Grande viabilità. Questo è l’inizio della soluzione dei problemi dell’economia della città. Con il merito di tutti ho fatto un regalo alla città: questo significa che ora dopo l'approvazione (entro il 14) posso anche andarmene. Ho finito il lavoro». I tempi sono strettissimi ormai, martedì l’intesa va in giunta comunale, poi si va in Consiglio e l’aula dovrà dare la sua approvazione entro il 14. «Il rush finale è durato quasi quattro ore. Abbiamo iniziato alle 15.30 e siamo usciti alle 19.30 con la firma. Appena chiuse le intese con l’Authority ho chiamato il Soprintendente ai beni architettonici Ugo Soragni – aggiunge il sindaco – lunedì ha detto che mi consegnerà il suo parere positivo. Poi si va in giunta e in aula. È fatta. Abbiamo tolto il residenziale, ma in questo momento non era compatibile con la legge. Ci arriveremo con le liberalizzazioni e si potrà fare molto altro. Abbiamo trattato e raggiunto un’intesa, non dico che è una cosa da 10, ma da 9 sì».
Ma il sindaco è entusiasta anche per un altra questione, molto importante. Si tocca con mano e si respira davvero «aria nuova» in città. «Autorità portuale, Ezit, Comune, Università, Regione, Provincia – insiste Dipiazza – parliamo la stessa lingua e c’è accordo pieno. Basta che alzi il telefono e si risolve tutto subito in tempo record. Mi è successo l’ultima volta con l’assessore regionale ai Trasporti, Lodovico Sonego. C’era un problema da affrontare, l’ho chiamato e lui in tempo reale ha riunito i suoi uffici, ha sentito anche i miei tecnici e la questione è stata risolta». E il primo commento soddisfatto del presidente dell’Authority, Claudio Boniciolli, va proprio al sindaco Dipiazza. «Il sindaco è stato molto bravo nell’aver capito e accettato che certi vincoli sul Porto Vecchio non dipendevano dall’Autorità, ma da una legge dello stato sulle attività portuali – spiega –. È stato confermato che il porto è porto, che l’area sarà adibita alle attività portuali in senso allargato e che tra i due piani regolatori prevarrà quello del porto. Non si potranno realizzare appartamenti di tipo residenziale, non si potrà nemmeno prevedere una viabilità di attraversamento con i semafori come in città. Ma siamo riusciti ad accordarci pienamente. Tutto questo in un quadro di massima collaborazione che è una buona premessa per le future intese che verranno con il piano regolatore generale del Porto».
Non ci sarà uno sviluppo residenziale, ma il decollo economico ci sarà comunque, Boniciolli ne è certo. «Sugli alberghi metto ancora un punto di domanda, penso piuttosto a foresterie per ospitare personale che svolge attività collegate alla marineria – continua il presidente – ma ci saranno strutture per varie attività e servizi. Dalle Fiere alla formazione legata al mare alle attività portuali vere e proprie. Si svilupperanno quelle legate al porto nautico, cantieri, attività di costruzioni e rimessaggio, ricovero delle barche da diporto e anche degli yacht. Il Molo quarto sarà affidato alla Società Trieste Terminal per i passeggeri, si potranno realizzare anche mostre ed esibizioni». E saranno proprio le attività legate alle «marine» a garantire il rilancio economico. «La nautica da diporto con gli yacht sarà una grande fonte di business – conclude Boniciolli – realizzeremo anche un dépliant e un filmato che manderemo in tutto il mondo per spiegare cosa si può fare in Porto Vecchio. Deve essere ancora chiarito l’assetto giuridico del Porto Vecchio che è ancora punto franco. Anche se in realtà ci sono imprenditori della nautica da diporto interessati proprio a quelle agevolazioni. Continueremo pure ad esaminare i contenuti del piano di Norman Foster. Vedremo quali suggerimenti accogliere».
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