«Non spetta al Comune trovare luoghi di culto»

«L’amministrazione non può risolvere i problemi logistici in ordine ai luoghi di culto. Spetta alle comunità religiose ricercare gli spazi e gestire al meglio il flusso dei fedeli, nel rispetto della normativa». Il sindaco Silvia Altran vuole chiarire il ruolo dell’ente locale dopo che l’associazione culturale islamica Baitus Salat ha lanciato l’allarme in merito all’affollamento della sede di via Don Fanin, dove la comunità musulmana s’è trasferita in seguito alla chiusura dell’ex Hardi Discount di via I° Maggio. Una situazione analoga si è prospettata anche per la comunità rumeno-ortodossa, alla ricerca di una sede, che si è rivolta al Comune per chiedere informazioni. «Sono convinta che il principio costituzionale in merito al diritto della libertà di culto vada garantito - dice il sindaco -. Voglio ricordare però che il nostro Piano regolatore non prevede spazi per la costruzione di luoghi di preghiera. Questo vale per tutte le realtà religiose diverse da quella cattolica. A loro spetta trovare i luoghi adeguati. Posso capire che le comunità straniere possano avere difficoltà a comprendere la lingua italiana, ma è necessario che si dotino degli strumenti utili ad apprendere con chiarezza quali sono le regole e i limiti imposti dalla legge». Altran aggiunge: «Abbiamo più volte incontrato i rappresentanti dell’associazione Baitus Salat illustrando tutti questi aspetti, chiarendo ruoli e competenze. I nostri uffici sono sempre stati disponibili e trasparenti e rimaniamo, io per prima, aperti al confronto». Quindi la sede di via Primo Maggio: «Anche in questo caso - ha detto la Altran - si tratta di normative da rispettare. Per la sede di via Primo Maggio erano state riscontrate infrazioni di carattere tecnico-urbanistico».
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