La piazzetta del Rossetti allunga l’area pedonale: così cambierà il Viale

Dalla Regione 1,5 milioni per la riqualificazione dell’area. L’intervento da complessivi 4,6 milioni prevede anche un nuovo punto di ingresso. Le immagini, le mappe e il racconto

Stefano Bizzi

“Viale Venti Settembre”, “Già Contrada dell’Acquedotto”. Recitano così le due tabelle, una in pietra bianca, una in metallo giallo, all’angolo con le scale di via Ireneo della Croce. Tra qui e l’incrocio con via Strehler, il viale è destinato a diventare una piazzetta al servizio del Teatro “Rossetti”.

Per il progetto di riqualificazione urbana dell’area la Regione, nella manovra estiva di assestamento del Bilancio, ha destinato una posta da 1,5 milioni di euro a favore del Comune di Trieste. «In questi anni il Rossetti ci sta dando grandi soddisfazioni sotto tutti i punti di vista», sottolinea il sindaco Roberto Dipiazza, che spiega: «Sarà tutta una piazzetta. Chiuderemo la strada e sposteremo l’ingresso del teatro vicino al bar».

«Siamo allo studio di fattibilità e con i fondi della Regione, più altri fondi nostri, si potrà andare al progetto definitivo. Daremo più respiro all’ingresso e all’uscita del Rossetti per dare al pubblico maggiore sicurezza», precisa la vicesindaco e assessore comunale ai Teatri Serena Tonel.

Il progetto complessivo vale 4,6 milioni di euro. Di competenza dell’assessore comunale alle Politiche del territorio Michele Babuder, comprende, oltre alla riqualificazione del tratto di viale Venti Settembre compreso tra via Strheler e via Ireneo della Croce anche la realizzazione di un dehor in vetro sul lato destro dello storico edificio.

Sul fronte del Rossetti, il presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Francesco Granbassi, è entusiasta. «Era da tempo – dice – che aspettavamo venisse riqualificata la parte stradale e l’intervento ci servirà anche per ottimizzare degli spazi che, al momento, non hanno attrattività, ma che diventeranno fruibili per il pubblico e lo stesso personale del Rossetti. Al livello della strada ci sarà un foyer alternativo a quello principale, che si trova al livello della scalinata e per alcune categorie è di difficile accesso. Per quanto riguarda il dehor, l’idea è di trasformare la parte superiore in una terrazza, uno spazio che diventerà una grande risorsa nelle mezze stagioni o in estate. Nella piazzetta poi, verrà creato uno spazio che ricorderà i più grandi artisti che sono passati dal Rossetti».

In attesa che l’iter parta, l’area di viale Venti Settembre di fronte al teatro è utilizzata più che altro come un posteggio per le macchine, le moto, gli scooter e le biciclette o come zona di transito, soprattutto per i corrieri o i rider che, all’occorrenza, considerato lo scarso volume di traffico, non disdegnano di procedere anche contromano.

Con le macchine delle dimensioni di oggi, posteggiare sul rialzo centrale non è certo agevole: entrare o uscire negli spazi presenti richiede diverse manovre e una certa perizia, ma si fa.

Questa tratta di tre isolati contrasta con il resto del viale, perché è presente il Politeama Rossetti, ma non solo per questo. Se a valle, verso via Carducci, è tutto un pullulare di locali e negozi con una delle densità storicamente maggiori della città, a monte, verso piazza Volontari giuliani le attività si possono contare sulle dita di due mani: si possono incontrare una manciata di bar e ristoranti, una palestra per la difesa personale, un paio di attività e un altro paio di studi professionali. Fine.

Risalendo poi da piazza Volontari giuliani verso il Centro commerciale “Il Giulia”, poi, non c’è praticamente più nulla: di giorno l’area è il regno del silenzio. C’è una pace che contrasta nettamente con la situazione che si può trovare dal lato opposto di quella che per conformazione e origine può essere definita come la “rambla triestina”: da una parte ci si confronta con una forte impronta turistica, dall’altra si ha a che fare con quella residenziale.

Lasorte Trieste 07/08/25 - Politeama Rossetti

A fare da spartiacque tra i due mondi c’è proprio la zona cuscinetto del Rossetti dove il venditore del chiosco di piante preferirebbe che la situazione rimanesse come è: «Con la strada – osserva – i clienti possono arrivare fino a qui con la macchina e prendere i fiori; quando pedonalizzeranno magari sceglieranno un altro posto».

Dal dehor in vetro con la terrazza alla panchina in pietra

«Al momento la progettazione per il viale è alla fase esecutiva ma non completa e siamo passati in Sovrintendenza per l’approvazione di alcuni dettagli». A fare il punto tecnico sullo stato dell’arte della riqualificazione dello spazio di viale Venti Settembre antistante il Teatro Rossetti è l’assessore comunale alle Politiche del Territorio Michele Babuder.

Al fine poter dare alla Soprintendenza Archeologica, alle Belle arti e al Paesaggio del Friuli Venezia Giulia la possibilità di esprimersi il Comune di Trieste ha presentato un Piano di fattibilità economica per il dehor in vetro e per i lavori di trasformazione del tratto di viale compreso tra via Strehler e via Ireneo della Croce.

La spesa complessiva prevista è di circa 4,6 milioni di euro, suddivisi in 1,8 milioni per il viale e 2,8 per il dehor. Il progetto firmato dall’architetto Rossella Gerbini è del 5 giugno 2023. Il Pfte è stato approvato con la delibera di Giunta numero 498/2023, diventata esecutiva il 7 ottobre 2023.

Dalla planimetria generale e dalle prime simulazioni gli elementi di novità che colpiscono sono soprattutto il dehor in vetro con terrazza affacciata sulla piazzetta e la panchina in pietra bianca con aiuola verde battezzata “Seduta degli artisti”, ma non sfugge l’eliminazione di una sola delle due corsie di marcia, quella più vicina al teatro. Quella “in discesa” verso via Rossetti, invece rimane.

L’atmosfera appare elegante grazia alla pavimentazione in pietra che si presenterà con due differenti disegni e colori: una trama più scura per la parte centrale prospiciente il dehor e una parte più chiara per le due sezioni laterali a monte e a valle.

Con il dehor in vetro che riempie il livello inferiore del rientro laterale e con la facciata nobile di via Strehler che è oggettivamente sacrificata, la ratio dell’intero progetto è di creare una sorta di “seconda facciata principale” e un secondo foyer per accogliere il pubblico in attesa di entrare in sala o per dare agli spettatori uno spazio adatto dove intrattenersi al termine delle rappresentazioni e commentare gli spettacoli andati in scena.

Per riempire gli spazi, verrà mantenuta la doppia fila di alberature che caratterizza l’intero viale, con un’interruzione nel solo tratto centrale, quello dove oggi c’è il passaggio pedonale all’altezza di via Zovenzoni.

Uno spazio di confine per una strada dalle due anime

Non è detto che lo sviluppo di viale Venti Settembre debba essere per forza omogeneo; anzi, forse non bisogna neppure auspicarlo. La parte “bassa”, quella riqualificata e pedonalizzata verso via Carducci, ha un’anima dal forte impatto commerciale e la maggior parte delle persone non si spinge oltre all’incrocio di via Rossetti, a meno che non debba andare a teatro.

Nella parte “alta”, quella verso il centro commerciale “Il Giulia”, le cose cambiano completamente; questa tratta, su cui non viene messa mano da decenni, è di fatto desertificata, ma non per questo è priva di fascino o di interesse.

Percorrere i tre isolati tra via Rossetti e via Ireneo della Croce è come attraversare uno “stargate”. È una sorta di salto a ritroso nel tempo. Chi, tra i turisti, ha il coraggio o, meglio, la curiosità di spingersi oltre la zona strettamente pedonale, scopre un mondo genuino: facendo appena qualche centinaio di metri, si passa dalla Trieste turistica tutta “mangia, bevi e compra”, a una Trieste dei triestini.

La nuova vita del Viale XX Settembre a Trieste tra spritz, poke, panini e cinema
Il Viale XX Settembre è sempre popolato (Francesco Bruni)

Uno spazio vero dove è possibile imbattersi in una anziana seduta con la nipote su una panchina a prendere un po’ d’aria fresca e chiacchierare del più e del meno o in una coppia di operai intenti a sistemare gli attrezzi e i mezzi aziendali nel magazzino nascosto da un’anonima saracinesca resa meno grigia dalla vernice di qualche aspirante graffittaro, ma anche dove si può trovare un gatto affacciato alla finestra del primo piano intento a scrutare i pochi, se non scarsi, passanti o una donna che sbatte la tovaglia dal balcone di casa dopo pranzo.

Se è giusto dare dignità all’area del Teatro Rossetti, per chi non si accontenta di guardare le fotografie d’epoca esposte sulle vetrine di alcuni locali turistici, è giusto anche conservare la natura “vera” del viale, quella di un tempo che (magari) non c’è più ma che (comunque) è più genuina di quella con i ristoranti e i negozi.

Pietro: «A Trieste per studiare e per farvi scoprire i sapori del mio Salento»
Lo studente di Ingegneria navale Pietro Barbera nel chiosco in Viale (Foto Silvano)

In questo quadro i residenti hanno però anche diritto ad avere una strada ordinata, senza quelle buche, quelle transenne o quelle biciclette cannibalizzate che si possono facilmente osservare facendo una passeggiata in zona. A dividere questi due mondi in apparenza così lontani è c’è il Teatro Rossetti con la sua futura piazzetta che rappresenterà le Colonne d’Ercole tra il mondo conosciuto e quello sconosciuto.

“Hic sunt leones”, scrivevano i romani sulle mappe per descrivere le aree ancora inesplorate dell’Africa. Ad oggi la locuzione potrebbe essere valida per il tratto a monte del viale, mentre per l’altra si potrebbe dire “Hic sunt turistas”. Ma le due cose benché apparentemente in contrasto possono tranquillamente convivere.

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