Nuova via Mazzini, favorevoli e contrari alla riqualificazione

Luci e ombre in via Mazzini. Quella che una volta era solo una brutta strada di collegamento tra piazza del Municipio e via Marconi è stata una delle prime ad essere riqualificata e a diventare pedonale. Anche grazie alla ristrutturazione di alcuni edifici, il suo aspetto appare gradevole e invoglia a passeggiare. A renderla viva ci pensano soprattutto i bar della zona insieme alla casa dello studente che proprio su via Mazzini si affaccia. A quattro anni dalla sua riapertura è possibile fare un bilancio dell’esperienza. Il risultato non è però univoco. Alcuni negozi - come la storica pasticceria Bisiach - hanno chiuso, ma altri hanno aperto. Con le dovute eccezioni, mentre i commercianti che hanno vissuto “l’epoca d’oro” si lamentano degli scarsi affari e invocano la riapertura al traffico della via, i giovani sembrano essere soddisfatti della situazione e guardano al futuro con speranza. Il chiaroscuro è netto. Sono poche le sfumature di grigio. «Io sono soddisfatta – assicura la parrucchiera Delizia Palermo che il 25 giugno festeggerà il primo anno di attività di Deliziati -. A me il lavoro non manca. I clienti vengono in bicicletta o a piedi e se usano la macchina hanno a disposizione il parcheggio del Duomo. C’è stato solo qualche problema quando il Comune ha cambiato gli orari della sosta blu, ma sono stati superati». La location piace anche a Monica Visentini che prima di spostarsi in via Mazzini aveva il negozio di tatuaggi Sgb nella più angusta via Nizza. «Stando qui la situazione è migliorata. Il giro di gente è maggiore. Prima avevamo solo ragazzini, ora vengono anche adulti. Lo studio è più bello e questo ha anche un impatto psicologico sulla gente che si fida di più». Affari migliorati anche per il bar Degustazione caffè che dopo il restayling avviato dall’amministrazione comunale, ha deciso di allinearsi al nuovo corso aggiornando l’arredamento del locale. «Per un anno è stata dura – ammettono i titolari – ma adesso le cose vanno bene. Con l’Hendrix non siamo in competizione, loro hanno un genere di clientela e noi un'altra. La zona pedonale ci ha permesso di mettere fuori i tavolini. Il passaggio maggiore comunque è al mattino». Chi teoricamente poteva essere maggiormente penalizzato dalla pedonalizzazione era la rivendita giornali, ma Federica Leban e la madre Maria Sbrizzai assicurano che la clientela è rimasta. «Vedere la gente passeggiare qui fuori è positivo, ma il goriziano in generale deve ancora abituarsi all’isola pedonale». «La via è carina, ma non è di gran passaggio: io ho studiato a Treviso e lì la zona pedonale funzionava alla grande, qui a Gorizia invece stenta a decollare, ma tengo duro», osserva Valentina Sovino che due anni fa ha spostato il negozio Maravilla in via Mazzini da viale 24 Maggio e oggi aggiunge: «Nel giugno 2012 c’erano tanti turisti, poi non se ne sono più visti, non so perché. Almeno qui respiro aria pulita». Tra i dubbiosi c’è Giulia Bramo che ha approfittato dei locali commerciali messi a disposizione dall’Ater per spostare di qualche decina di metri la sartoria Ago d’Oro: «Altrimenti si farebbe fatica – nota - . Al pomeriggio c’è poco passaggio: per favorire il commercio, il Comune dovrebbe rendere gratuiti i posteggi». In chiaroscuro anche il bilancio della panetteria dove osservano: «Il lavoro c’è e non c’è». A vedere completamente nero è il titolare della Drogheria Vittori: «L’isola pedonale che doveva portare benessere non ha portato niente: via Mazzini è morta», taglia corto. Mantiene la sola clientela storica il Music Shop: «Chi viene da me, viene apposta, non perché c’è la zona pedonale». L’analisi finale spetta alla Libreria Antonini: «C’è gente che passa, ma è solo apparenza: via Mazzini non è una via commerciale. In generale il problema sono gli affitti troppo alti che soffocano gli imprenditori. Con più negozi si potrebbe fare gruppo e si potrebbero avviare delle iniziative per attrarre gente».
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