«Nuove gestione dei Musei provinciali occasione per Gorizia»

L’assessore regionale Torrenti sottolinea che l’obiettivo è di radicare «un ente con ambizioni nazionali e internazionali»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia Stendardi Musei Provinciali
Bumbaca Gorizia Stendardi Musei Provinciali

L’ha dichiarato più volte. E l’ha ribadito anche l’altra sera durante la riunione della Commissione consiliare dedicata al futuro dei Musei provinciali dopo lo smantellamento dell’ente-Provincia. Per Gianni Torrenti, assessore regionale alla Cultura, la scelta fatta non va “contro” Gorizia ma è un’occasione importante per la città e per la sua vocazione culturale.

«La scelta di assegnare a Gorizia la sede della direzione generale del nuovo ente autonomo che dovrà gestire anche gli ex Musei provinciali del capoluogo isontino è volta a valorizzare le ricchezze e le attrattive culturali, e dei beni culturali del territorio, e potrà offrire nuove occasioni di crescita».

Gianni Torrenti, nei giorni scorsi, era intervenuto a Gorizia all'incontro indetto dal Comune per fare il punto sul futuro dei Musei Provinciali, che hanno sede in città e ospitano un cospicuo patrimonio di beni artistici e culturali. Incontro, al quale, assieme ai componenti del consiglio comunale e della commissione cultura dell'ente civico, avevano partecipato anche i consiglieri regionali, Gratton e Ziberna.

Ed è in quell’occasione che il rappresentante della giunta provinciale aveva illustrato il programma della Regione.

Come si evince da una nota, l’obiettivo che la Regione si pone «è quello di radicare sul territorio un ente con ambizioni di livello nazionale e internazionale, con lo scopo di far crescere le potenzialità nel contesto della cultura di Gorizia, dell’Isontino, e dell’intero Friuli Venezia Giulia».

Si tratterà di un “contenitore”, ha aggiunto riferendosi al costituendo ente (l’Erpac), che fornirà l’occasione all’amministrazione per individuare anche nuove possibilità di sviluppo della proposta culturale della città e dell’area, che già si avvale anche della presenza di una sede universitaria. E ha rilevato che la sinergia tra i Musei goriziani, la Villa Manin di Passariano e altre realtà della regione non potranno che concorrere a sviluppare la politica dei beni culturali e artistici del Friuli Venezia Giulia, assicurando alla città di Gorizia un ruolo trainante nel settore.

Torrenti ha ascoltato le opinioni dei componenti della commissione, apprezzando i toni costruttivi del dibattito, e ha anticipato che alcuni degli elementi che gli sono stati sottoposti, sono già all’ordine del giorno dei colloqui in corso sull’argomento con la provincia di Gorizia, e in particolare con il presidente Gherghetta.

Il pensiero del sindaco Romoli? In tempi non sospetti ha evidenziato le sue perplessità sulla questione. «La proprietà, torno a ripeterlo per la centesima volta,doveva essere affidata ai Comuni e la gestione, eventualmente, a una fondazione o a un ente di carattere comunque locale. La Regione, invece, in una forma di neocentralismo ha deciso di prendere tutto per sè».

Secondo il sindaco, si rischia di creare un «carrozzone molto costoso che a noi non sta bene». Si troverà una quadratura del cerchio?

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