Occupazione dell’area di via Baden Powell Ultimatum al Comune

La famiglia Zoratto, insieme ad altri proprietari, lancia l’«ultimatum» al Comune di Monfalcone, prospettando di rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale, in relazione all’occupazione del terreno sul quale è stata costruita la palestra verde di via Baden Powell. La proprietà ha dato mandato al proprio legale, attraverso lo Studio di Stefano Cavallo, di provvedere al recupero di quanto ritiene dovuto, a titolo di occupazione abusiva del terreno. Si tratta di 45mila euro relativi a tre anni, da marzo 2011 a oggi. In aggiunta, ha scritto l’avvocato Cavallo in una formale comunicazione al Comune, vengono richiesti 41 euro per ogni giorno di ritardato versamento di quanto spettante, «come stabilito dal Tribunale di Gorizia». Il legale, per conto dei proprietari, ha fissato anche i termini di pagamento, entro e non oltre 15 giorni, pena il ricorso al Tar. È questo l’ennesimo atto di un’annosa vicenda che si trascina nel tempo, con i primi tentativi di mediazione da parte dei proprietari su quei 2.500 metri quadrati, andati a vuoto nel 2002. Per il terreno l’ente locale, il 28 febbraio 2011, dovette sborsare 500mila euro in virtù della sentenza esecutiva del Tribunale di Gorizia.
E ora di fatto siamo punto e a capo, a fronte del silenzio del Comune rispetto alla nuova proposta di transazione formulata dal legale dei proprietari, «al fine di definire una volta per tutte questa ultradecennale vicenda». La proposta, comunicata all’ente locale nel marzo scorso, era quella di cedere gratuitamente il terreno rinunciando anche «a pretendere alcunchè» in ordine alla «illegittima occupazione abusiva» protrattasi negli ultimi tre anni, fermo restando, ha evidenziato il legale, «ciò che era stato pagato dal Comune, a seguito della nota sentenza 125/2011 del Tribunale di Gorizia». Un’operazione risolutiva, ha fatto notare il legale, a costo zero rispetto a una questione della portata di 300mila euro.
Con la soluzione extragiudiziale, i proprietari intendevano porre la parola “fine” a un contenzioso che prospettava altri lunghi anni di battaglia giudiziaria. L’ente locale, infatti, aveva impugnato presso la Corte d’Appello di Trieste la sentenza del Tribunale di Gorizia, contestando il versamento dei 500mila euro disposti in via esecutiva, sostenendo come la questione fosse di competenza del giudice amministrativo. E la Corte, nel marzo scorso, aveva rimesso il tutto proprio al Tribunale amministrativo regionale. Insomma, una battaglia “infinita”, foriera di nuove spese legali. «Di fronte al silenzio dell’ente locale - ha osservato il legale -, a questo punto, prendendo atto che la proposta transattiva non è stata accettata, nell’impossibilità di definire stragiudizialmente la questione, i miei assistiti, tuttora legittimi proprietari del terreno occupato dal Comune, rivendicano il riconoscimento economico dell’occupazione abusiva dell’area per questi ultimi tre anni. Diversamente, andremo davanti al Tribunale amministrativo regionale».
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