Offese sul web, Gorizia si scusa con Kyenge

L’ex ministro invitato a Staranzano dal presidente provinciale Gherghetta. Allontanati alcuni contestatori
Di Ciro Vitiello
30/08/2013 Genova, Festa Democratica Nazionale. Il segretario del PD e il Ministro dell'Integrazione inaugurano gli spazi della Festa. Nella foto Cecile Kyenge
30/08/2013 Genova, Festa Democratica Nazionale. Il segretario del PD e il Ministro dell'Integrazione inaugurano gli spazi della Festa. Nella foto Cecile Kyenge

STARANZANO. Doveva essere l’occasione per porgere le scuse della Provincia di Gorizia a Cécile Kyenge, dopo le frasi offensive nei suoi confronti scritte da un ex dipendente provinciale su Facebook. Eppure, anche questa volta, non sono mancate le contestazioni. La cerimonia organizzata ieri a Staranzano per il 68.o anniversario della proclamazione della Repubblica, a cui appunto è stata invitato l’ex ministro per l’Integrazione e ora eurodeputato Pd, ha finito infatti per essere sporcata dai cori irrispettosi intonati da pochi disturbatori. Esattamente quello che forze dell’ordine e esponenti istituzionali volevano evitare.

Come detto Kyenge, arrivata a Staranzano con un imponente servizio di sicurezza al seguito dopo le minacce ricevute dei giorni scorsi, era stata invitata personalmente dal presidente della Provincia Enrico Gherghetta, che le ha rivolto pubbliche scuse per l’inaccettabile attacco via web partito dall’isontino. Facile pertanto immaginare la reazione di Gherghetta di fronte alle contestazioni in piazza. «Allontanate quelle persone», ha gridato il presidente della Provincia. «Comportamenti come questi - ha commentato a sua volta il deputato Pd Giorgio Brandolin - non appartengono alla nostra gente». Un’affermazione suffragata anche dalla presenza di uno striscione con la frase “Bisiacaria antirazzista” davanti al municipio.

Chiusa la parentesi delle contestazioni, le scuse ufficiali sono arrivate e Kyenge ha preso la parola, intervento sul significato della festa, sulla politica dell’accoglienza, sull’immigrazione e solidarietà. «I giovani – ha detto - devono vivere questa festa in piena libertà e con la consapevolezza di chi ha speso la propria vita per avere democrazia e pace. I valori devono partire dalla scuola».

Quanto al suo impegno in Europa, l’esponente Pd ha chiarito che «la priorità saranno i giovani, perché sono i futuri dirigenti del Paese: BDobbiamo abbassare il tasso di disoccupazione e dare un salario minimo garantito». Infine il tema dei continui sbarchi di migranti, circa 4mila la scorsa settimana. «Andare in Europa - sostiene Kyenge- vuol dire porre anche questa sfida sul tavolo. Non può essere tutto a carico dell’Italia. I flussi e gli asili devono essere gestiti da un’unica regia, cioè dall’Unione».

A prendere la parola è stato anche il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop.« L’Italia e la nostra regione - ha detto - possono diventare protagonisti anche in Europa non solo per capacità economiche e crescita, ma anche per i valori come la solidarietà e la famiglia». Sono intervenuti anche il neo sindaco Riccardo Marchesan e il presidente del “Comitato 2 Giugno”, Benito Peres. Fra le autorità la neo senatrice Laura Fasiolo, il consigliere regionale Diego Moretti, il presidente del consiglio provinciale Gennaro Falanga, le autorità militari e gli ex sindaci Lorenzo Presot, Franco Brussa e Giorgio Nogherotto. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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