Oggi la protesta sotto il municipio. Legambiente: «Regione e Comune cadono dalle nuvole...»

La prima manifestazione organizzata dal Gruppo San Valentino-Cittadini per la salute è in programma oggi, alle 19.30, davanti all’ex pretura di piazza della Repubblica. Il gruppo, formatosi domenica...

La prima manifestazione organizzata dal Gruppo San Valentino-Cittadini per la salute è in programma oggi, alle 19.30, davanti all’ex pretura di piazza della Repubblica. Il gruppo, formatosi domenica nel giorno di San valentino, invita tutti i cittadini al presidio, voluto in concomitanza con la riunione del Consiglio comunale, in programma nel palazzo alle 20.30. Il Gruppo di cittadini spiega di porsi contro la proroga dell’autorizzazione alla combustione del carbone nella centrale elettrica di Monfalcone per un altro decennio, proponendo quindi una mobilitazione per l’abbandono del carbone e di tutte le fonti fossili non oltre il 2017. Anche Legambiente Monfalcone dal canto suo ieri ha ribadito il suo “no” all’uso del carbone e quindi la sua opposizione alla proroga dell'autorizzazione all'uso del combustibile fossile. Anche Legambiente parla di «un’operazione di sottobanco, passata volutamente in sordina, incurante della volontà espressa da anni dai cittadini e dalle istituzioni, in aperta contraddizione con il Piano energetico regionale che prevede esplicitamente l’uscita dal carbone nell’impianto di Monfalcone». Ma aggiunge: «A questo pessimo quadro, tutte le amministrazioni, Regione e Comune in primis, ora cadono dalle nuvole». Un attacco del circolo monfalconese di Legambienteche rileva come il 30 gennaio 2015 l’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito comunicò che la Regione aveva «approvato le Linee di indirizzo sulle modalità di applicazione dell'Aia», dimostrando quindi di «essere quanto meno consapevole del rischio che si stava profilando all’orizzonte». Legambiente, che ha già interessato i vertici nazionali dell’associazione per verificare se possano sussistere anomalie procedurali nel documento autorizzativo, ribadisce quindi con forza che «il proseguimento dell’attività della centrale al 2025 è inaccettabile ed è improrogabile una presa di posizione politica e non soltanto di tipo legislativo da parte della Regione, per recuperare l’evidente ritardo». Legambiente sollecita inoltre a istituire subito a livello regionale un tavolo di concertazione per ipotizzare una exit strategy dal carbone entro pochi anni. (la. bl.)

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