Omicida evaso si dà ai furti nelle abitazioni

LATISANA. Condannato nel 2003 a 17 anni di reclusione per omicidio ed evaso nel dicembre del 2012, un albanese di 36 anni, non aveva smesso di delinquere e con tre suoi compaesani aveva costituito un banda specializzata in furti nelle case.
Con i tre compari, nel novembre dello scorso anno, quasi un anno dopo la sua evasione, aveva messo a segno un colpo in un’abitazione di Latisana. Presa di mira la villa di un avvocato, dalla quale, assieme ai suoi tre complici, aveva rubato l’argenteria di famiglia. Non solo. Il quartetto si era allontanato a bordo di una costosa autovettura, una Audi A6, di proprietà del professionista, parcheggiata davanti all’abitazione che è andata a rimpinguare un bottino già consistente. Il colpo era stato denunciato dal derubato ai carabinieri della Compagnia di Latisana che avevano avviato indagini. L’altro giorno la svolta, giunta al termine di una serrata attività investigativa coordinata dalla procura della Repubblica di Udine. I militi di Latisana, infatti, sono riusciti ad individuare quattro albanesi, ritenuti gli autori del furto in casa dell’avvocato. Il quartetto occupava l’appartamento di una casa di Milano che è stato perquisito e dove i militi hanno trovato diversa refurtiva. È stato in questa circostanza che i carabinieri hanno scoperto che uno due quattro, Z.R., di 36 anni, era stato condannato, sotto altro nome, a 17 anni di reclusione dalla corte d’assise di Roma essendo stato riconosciuto colpevole di omicidio.
Gli investigatori erano così venuti a conoscenza anche del fatto che l’uomo, detenuto nel carcere di Siena dove stava scontando la pena inflittagli, ottenuto un permesso di uscita per svolgere un lavoro all’esterno dell’istituto di pena, un giorno del dicembre di due anni fa non aveva più fatto ritorno in cella rendendosi così responsabile del reato di evasione. Ma le sorprese non erano finite. Nel corso dei controlli nell’appartamento milanese del quartetto i carabinieri hanno appurato che un’altro componente della banda, B.D. di 24 anni, era rientrato in Italia violando uno specifico provvedimento di espulsione con divieto di rimettere piede nel nostro Paese per almeno cinque anni. Tale provvedimento era stato emesso nel gennaio scorso quale sanzione sostitutiva di una pena detentiva a dieci mesi di reclusione furto in seguito a una sentenza di condanna per furto pronunciata da tribunale di Bergamo.
Al termine dell’operazione i carabinieri hanno dunque deferito all’autorità giudiziaria i quattro stranieri arrestandone due, l’albanese evaso da carcere di Siena e il suo connazionale che era rientrato in Italia violando il provvedimento di espulsione emesso a suo carico.
Domenico Diaco
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