Opposizioni contro il Prg «Così si consuma il suolo»

Muggia, domani seconda puntata del consiglio comunale destinata agli emendamenti La giunta difende il suo progetto urbanistico: «È a forte connotazione ambientalista»
Di Riccardo Tosques
Muggia
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MUGGIA. «Nonostante col nuovo Piano si continui a prevedere nuove superfici commerciali, aree di edificazione turistica e nuove abitazioni con l'attuale patrimonio invenduto e inutilizzato, non si è riusciti a considerare la necessità di fermare il consumo di suolo vista l'incapacità di realizzo dei progetti tra cui la costa, l'incapacità di dialogare col privato ai fini della ricettività turistica sia temporanea che residenziale e i molti progetti relativi alle finalità commerciali mai valorizzati ne resi operativi: è una scelta politica della sinistra e ne prendiamo atto». Daniele Mosetti, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, critica ampiamente il nuovo Prgc.

Mosetti definisce poi "grave la tempistica di gestione amministrativa dedicata a quest'ultimo Prgc, un mese per presentazione, discussione e approvazione, con nel mezzo l'approvazione del rendiconto 2013 e il bilancio previsionale 2014, rispetto ai 4 mesi spesi per il Prgc precedente: la giunta ha voluto metter una inspiegabile fretta al consiglio». Dopo aver partecipato alle commissioni tecniche ed aver percepito "un consueto e piuttosto ideologizzato senso di tutela dell'ambiente come interesse esclusivo di una maggioranza ancora incapace di portare sviluppo e valorizzazione il nostro territorio dall'infinito potenziale, ho presentato gli emendamenti assieme ai due consiglieri di Un'Altra Trieste e Lega Nord nella speranza vengano accolti unanimemente". Domani verranno esaminati in consilgio e lunedì 30, dopo le dichiarazioni di voto, sarà votato il dispositivo.

La maggioranza ovviamente difende il suo operato. «Il nuovo Prgc ha una connotazione decisamente ambientalista, che vede la drastica riduzione del consumo del suolo ed una forte valorizzazione del territorio agro-forestale, il blocco delle speculazioni edilizie vestite da sviluppo turistico, previste nel vigente Prgc anche in zone di pregio ambientale». Il vicesindaco Laura Marzi racconta il nuovo Piano regolatore generale comunale di Muggia. In base ai dati forniti dal Municipio le speculazioni edilizie verranno portate da 220 mila a 75 mila metri cubi. Accanto a questo il nuovo Prgc individua una quota di aree agricole (Zto E) sensibilmente maggiore rispetto al piano vigente, 30 ettari, attraverso la revisione di alcune aree che avevano destinazione diversa. «Questa strategia ha permesso di consumare la minor superficie di suolo agricolo, indirizzando la nuova edificazione all’interno di lotti interclusi ed attraverso la “densificazione” di quanto già costruito, aree residenziali e zone industriali/commerciali», aggiunge Marzi. La riduzione delle grandi aree destinate ad attrezzature turistico ricettive (Zto G), invece, è finalizzata alla promozione di un turismo maggiormente sostenibile che valorizzi il territorio nel suo insieme: ad una strategia, infatti, di incentivazione di grandi complessi turistico-ricettivi, non sostenibili, né dal punto di vista paesaggistico/naturale né dal sistema viario muggesano, è stata preferita “una strategia che privilegia piccole strutture ricettive, collegate in qualche modo al carattere rurale del territorio quali agriturismi, B&B, ristori rurali”.

Il Piano poi prevede una normativa specifica riguardante gli interventi per una edilizia sostenibile che prevede indicazioni su involucri edilizi, impianti di raffrescamento e riscaldamento, illuminazione fonti energetiche rinnovabili, esposizione ai venti. Le zone di espansione (Zto C) previste dal vigente Prgc sono state trasformate in zone di completamento (Zto B) laddove l’edificazione prevista era stata completata, mentre non sono state confermate e quindi trasformate in zone agricole laddove non è stata realizzata alcuna edificazione. Unica eccezione riguarda, invece, l’abitato di Zaule-Stramare dove viene individuata una nuova edificazione nell’area di Monte San Giovanni.

Nella formazione degli strumenti urbanistici generali devono essere individuate adeguate aree da riservare alla realizzazione di servizi ed attrezzature collettive in relazione alle previsioni di sviluppo residenziale. Secondo i parametri regionali la domanda di standard minima richiesta è pari a 387.750 mq. L’offerta di standard nel nuovo Piano Regolatore è di 841.744 mq, quindi più del doppio.

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